Genoamania, Oddo come Alighieri: vince giocando alla Ballardini
La formazione friulana guidata da Massimo Oddo ha infatti espugnato Marassi usando quella che il padre della lingua italiana definirebbe "pena del contrappasso". L'ex allenatore della Primavera rossoblù si è infatti ripresentato nel capoluogo ligure imitando il modus operandi del suo dirimpettaio, evidentemente attratto dai tanti punti che questo tipo di gioco ha portato alla corte del suo collega romagnolo negli ultimi due mesi e mezzo. Difesa serrata e ripartenze rapide. Ma soprattutto il cinismo di saper colpire al momento giusto, capitalizzando al massimo l'unica opportunità da rete avuta in oltre 95 minuti di gioco.
Chi di spada ferisce di spada perisce, si diceva una volta. Ed oggi dunque non ci si può neppure prendersela con la sorte per una sconfitta sicuramente immeritata ma dalle radici profonde. Il vero problema però non è tanto il secondo scivolone consecutivo nè la prospettiva di dover far visita alla Lazio nel prossimo turno, bensì l'ormai acclarata e quasi congenita sterilità di un attacco diventato il terz'ultimo di tutta la Serie A. Vero è che in Italia si fanno più punti non subendo gol che non facendone tanti, ma è altrettanto palese che non si possa sempre sperare in un colpo di vento per portare a casa l'intera posta in palio oppure per raddrizzare una gara che improvvisamente esce dai binari preferiti.
Urge correre ai ripari, magari cambiando modulo, visto che la scarsa confidenza con la rete avversaria sembra essere un difetto non soltanto degli attacchi rossoblù ma anche di centrocampisti e difensori. Uno schieramento differente non solo potrebbe rivitalizzare un Grifone che da qualche tempo dà evidenti segni di appannamento ma anche evitare che, una volta terminato l'effetto scossa dato dal ritorno di Ballardini, gli avversari dopo aver intuito le armi usate dall'allenatore ravennate le usino contro di lui. Mettendo in scena la più calcistica delle pene del contrappasso: giocare a specchio.