Genoamania: non solo il panettone, Thiago mangerà anche la colomba
La squadra è a pezzi, il gioco non si vede e la classifica è meglio continuare a non guardarla. In situazioni simili l'unica soluzione sembra l'inevitabile cambio dell'allenatore. Ma non nel Genoa, dove le dinamiche sono uniche e forse irripetibili altrove e dove di scontato non sembra essersi mai nulla. E così anche l'esonero di un tecnico che viaggia alla media di 0,75 punti a gara non è poi così sicuro.
Ci sono infatti almeno tre validi motivi che sembrano confutare l'ipotesi di una cacciata immediata per Thiago Motta.
Il primo è la fiducia che Enrico Preziosi continua ad avere in lui. Una fiducia testimoniata dal voler puntarci due mesi fa e ribadita alla vigilia del derby nella lunga intervista concessa all'Equipe. Il Joker è da tempo convinto che l'italobrasiliano abbia tutto ciò che occorre per diventare un grande allenatore e gli scarsi risultati di questo bimestre al timone del Grifone non sembrano aver minato questa sua certezza.
Il secondo motivo è dato dalla mancanza di una vera alternativa. Il mercato dei tecnici in questo momento non sembra mettere a disposizione allenatori in grado di garantire un rendimento migliore di quello offerto fin qui da Thiago. Sostituirlo tanto per farlo avrebbe poco senso, e oltretutto costringerebbe il cassiere di Vila Rostan a mettere a libro paga un terzo allenatore.
La terza ragione è data dalle attenuanti che certo non mancano per spiegare le cause del crollo del Grifone. Motta starà anche facendo i suoi errori ma le contingenze non lo aiutano. Difficilmente qualcuno potrebbe fare meglio di lui con un organico già di per sé dal valore non eccelso e per di più privato attualmente di alcuni dei suoi uomini migliori.
Nonostante cercare di vedere la luce in fondo al tunnel rossoblù possa apparire uno sforzo inutile e malgrado quando si ha a che fare con Preziosi le sorprese siano sempre dietro l'angolo, difficilmente la valigia di Thiagone verrà quindi riaperta a breve. La sensazione è che Motta non solo mangerà il pandolce a Pegli ma forse anche la colomba. E forse a questo punto è anche giusto così...