Genoamania: la mia prof di Fisica aveva previsto tutto
Se anzichè tentare di far capire le leggi che governano il mondo ad un manipolo di svogliati adolescenti, la signora Valeria avesse intrapreso la strada della commentatrice sportiva sono sicuro che oggi userebbe quello stesso assunto per descrivere l'attuale situazione del Genoa.
CAOS PRIMORDIALE - Anche lei, che pure certamente ignora le dinamiche pallonare almeno quanto io sottovaluto l'importanza delle curve di Gauss, capirebbe che il club più antico d'Italia sta vivendo una fase di assoluta confusione. Tutti sanno cosa vogliono ma nessuno sa come ottenerlo.
I tifosi desiderano cacciare il presidente, che pure li ha garantito una presenza costante per oltre un decennio nell'Olimpio calcistico nostrano; il presidente vuole cedere la sua ormai scomoda poltrona ma senza svenderla e sembra non trovare soggetti economicamente solidi al quale affidarla; la squadra, nel frattempo, ormai sicura di una salvezza che non sarà ancora matematicamente certa ma che appare più inattaccabile dell'assioma di Archimede, gira per i campi d'Italia approfittando del bel tempo primaverile per raccogliere margherite e pere fuori stagione.
E poi c'è un allenatore, un sergente di ferro a detta di chiunque lo conosca, incapace di far rispettare la ben che minima parvenza di ordine tattico e di spogliatoio.
In tutto questo il futuro è una nebulosa dai contorni indefiniti.
Insomma se una mattina, folgorata sulla via per Pegli come successe a San Paolo su quella per Damasco, la mia prof si svegliasse incuriosita dallo studio delle dinamiche che regolano l'universo genoano scoprirebbe che questo è dominato dal caos.
E probabilmente se dovesse stendere una relazione che sintetizzi la condizione rossoblu userebbe proprio quella che per tante volte poneva termine alle mie strazianti interrogazioni: poche idee ma confuse.