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Genoamania: la domenica nera della truppa di Juric
Che non sarebbe stata una domenica troppo fortunata per il Grifone lo si poteva intuire già leggendo la formazione: fuori, contemporaneamente, il bomber principe, Pavoletti, il regista di riferimento, Veloso, e uno dei pilastri della difesa, Orban. In pratica la spina dorsale della squadra. E dopo soli venti minuti di gioco le cose, già complicate di per sé, prendono una piega ancora peggiore. Fuori per infortunio anche quello che fino a quel momento era stato il migliore in campo, Lucas Ocampos. Davvero troppo per una rosa come quella rossoblu, che non ha certo a disposizione una raccolta di campioni come invece vantano le prime della classe.
E' in quel momento che probabilmente Juric ha capito che le sensazioni della vigilia, quando avvertiva che quella con il Pescara sarebbe stata una sfida molto complicata, si stavano materializzando. Ma il tecnico dalmata non è tipo da arrendersi alle avversità ed infatti, in un modo o nell'altro, non solo riesce a tenere a galla la barca ma al ritorno dagli spogliatoi riesce addirittura a farla viaggiare quasi a gonfie vele, affidandosi all'esperienza dei suoi marinai più navigati: Pandev, che con il suo ingresso in campo squarcia la retroguardia abruzzese, Rigoni, spostato in mediana per sfruttarne le doti di incursore, e Burdisso, che comanda la difesa da buon capitano.
Ma come detto se in certe giornate il vento soffia storto non c'è modo per raddrizzarlo. E così quando ormai il peggio sembra passato, anche grazie al guizzo di un giovane mozzo argentino di nome Giovanni, ecco che ti imbatti in una nuova bufera che ha le sembianze di un arbitro ottuso e il carattere ingenuo di due tuoi ragazzi. Oltre alla malasorte e ad una direzione di gara a dir poco imbarazzante, non si può nascondere il fatto che i rossoblu ci abbiano messo del loro per rivitalizzare un avversario che sembrava ormai domato. Le espulsioni di Edenilson, inutile fallo a centrocampo dopo essere già stato ammonito, e di Pandev, che a 34 anni con la squadra già ridotta in dieci non ha la maturità per tenere a bada la lingua, sono infatti tanto ingenue quanto gravi, e le ripercussioni di questi atteggiamenti si sentiranno anche nelle prossime domeniche.
Alla fine, visto che quando le cose vanno male possono sempre andare peggio, bisogna anche accontentarsi del punticino, pur sapendo che ieri l'intera posta in palio era ampiamente alla portata dei rossoblu. A Juric non resta che raccogliere i cocci e cercare di ricomporre il puzzle con i pezzi rimasti in vista dell'ardua trasferta di Bologna, nella quale dovrà inventarsi qualcosa per mandare in campo una squadra all'altezza di quella vista nelle prime giornate.