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    Genoamania: dove eravamo rimasti?

    Genoamania: dove eravamo rimasti?

    • Marco Tripodi
    Dopo tre settimane di quasi totale riposo, parzialmente interrotto soltanto dal quarto di gara disputato con la Fiorentina, il Grifone torna finalmente a confrontarsi con il prato verde. 

    Dico finalmente perché l'impressione generale avuta da tutti è quella che il rinvio della gara con i viola sia stato non solo un fastidio in termini di calendario ma soprattutto un'occasione buttata per restare a punteggio pieno e confermare le ottime sensazioni mostrate nelle sfide con Cagliari e Crotone. Seppur pochi, i 28' scarsi di domenica scorsa hanno lasciato intravedere tutto il meglio già messo in campo da Burdisso e compagni nelle due giornate precedenti. Quei pochi minuti sono bastati per confermare il momento di grazia dei ragazzi di Juric. Situazione ribadita dai numeri: media di tre reti a partita, il miglior possesso palla della Serie A, primato nei contrasti vinti, sette differenti giocatori andati in gol, prendendo in considerazione anche la gara di Coppa Italia con il Lecce.
    Insomma cifre da top-team. Ora però serve confermare le impressioni. Se infatti una rondine non fa primavera, tre gare e un quarto non fanno certo una stagione. 

    Anche perché oltre alle molte luci non si può negare che, soprattutto nei primi due impegni, i Grifoni abbiano mostrato anche qualche preoccupante ombra, come è inevitabile che sia a questo punto dell'anno. Su tutti il fatto di dover sempre subire il vantaggio degli avversari prima di reagire, e soltanto dopo aver rischiato il tracollo riuscire a ribaltare la gara. C'è poi da registrare il reparto arretrato, sempre bucato fino ad oggi.

    Così quello di domenica al Mapei Stadium sarà un altro, l'ennesimo, banco di prova di questo avvio di stagione per il nuovo Grifone del pirata croato. 
    Davanti ci sarà una squadra rampante ed ambiziosa come il Sassuolo, reduce dalle fatiche, ma anche dall'estasi, dell'Europa League.

    Poco più di cinque mesi fa, nell'ultimo faccia a faccia tra neroverdi e rossoblu, il Genoa si impose di misura grazie ad un guizzo di Dzemaili. Ma quel 9 aprile in pochi festeggiarono nello spogliatoio ligure. Sul prato di Reggio Emilia si infransero contemporaneamente il ginocchio e  le speranze di Mattia Perin di conquistarsi un meritato quanto scontato pass per Euro 2016. Domenica il portierone rossoblu, praticamente fermo da allora se si eccettua il quasi allenamento con la Fiorentina, tornerà sul luogo del misfatto.  Per un curioso gioco del destino, davanti oltre agli stessi avversari avrà anche lo stesso arbitro di allora, il suo concittadino Claudio Gavillucci. 
    La speranza di tutti i rossoblu è che a ripetersi sia anche il risultato finale.

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