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    Genoamania: l'anno delle rivincite, con il mercato si sogna

    Genoamania: l'anno delle rivincite, con il mercato si sogna

    Il 2014 è stato l’anno della rinascita del Grifone che nelle stagioni precedenti era finito in un pericoloso turbine da cui sembrava impossibile uscire. Due anni passati a lottare fino all’ultimo minuto per la salvezza, poi il ritorno del vate Gasperini che prima ha regalato a tutti sei mesi di tranquillità e poi ha rilanciato il Grifone ai piani alti della classifica. Il Genoa vola e lo fa grazie alla nuova gestione tecnica, a chi si muove nell’ombra (Milanetto e Fabrizio Preziosi) e porta a Genova campioni veri come Perotti e al presidente Preziosi che avvia il ciclo dell’austerity lasciando al passato monti stipendi impossibili e tornando a vincere con la forza delle idee.

    Il Genoa del Gasperini bis da gennaio a giugno è stato un esperimento fondato sulle capacità realizzative di Gilardino e su poco altro. Sei mesi per capire di che cosa aveva bisogno il tecnico per ricreare una squadra bella, divertente e vincente colme quella della sua prima esperienza a Marassi e poi il via la nuovo progetto. Il mercato ha portato in dote gente affamata: Perotti e Matri su tutti e uomini adatti al modulo dell’allenatore, il mix è stato vincente e l’Europa torna ad essere obiettivo sensibile.


    L’anno delle rivincite è partito a settembre quando il Genoa ha iniziato con qualche frenata di troppo, un derby perso e la sfuriata post Empoli di Gasperini. Quella sera tutto è cambiato, i giocatori hanno capito che con una guida così forte si poteva sognare, i tifosi si sono schierati ampiamente dalla parte del tecnico e la presidenza ha appoggiato in tutto e per tutto il proprio timoniere in panchina. La magia è partita così: Gasperini si è ripreso la scena dopo il fallimento all’Inter, Matri ha già messo a segno sei gol (più di chi a Milano e Firenze prometteva di farlo dimenticare in fretta),Perotti è tornato un campione, Burdisso da centrale finito ha ripreso in mano la propria carriera e così via: tutti si sono dimostrati all’altezza tranne il flop Lestienne.

    Ora che le ali sono aperte bisogna capire cosa il Genoa vuole fare da grande. Il mercato di gennaio non servirà a riparare ma se mai a trovare alternative. Il primo colpo è un segnale che Preziosi vuole lottare fino in fondo per l’Europa: Tino Costa è l’uomo di geometria e classe che mancava in mezzo al campo. Serve una punta e se Pandev è più lontano la scommessa Ferreyra potrebbe essere vinta grazie all’aiuto di Matri. Il giovane bomber potrebbe crescere con tranquillità alle spalle di un attaccante che regala garanzie. Due colpi a cui si aggiungerà un vice Antonelli. Se nessuno partirà e con Preziosi non si può mai essere certi di nulla, il Genoa lotterà fino in fondo per l’Europa. Il 2014 delle rivincite potrebbe essere l’anticamera di un 2015 da sogno.
     


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