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Genoamania: il problema non è cedere Piatek ma trovare il suo erede
Al cospetto di uno dei Diavoli qualitativamente più scarsi dell'ultimo mezzo secolo, i rossoblù hanno dimostrato di avere grosse carenze non soltanto sotto rete ma anche in mezzo al campo, dove non esiste un giocatore in grado di garantire idee e linee al gioco.
La gran parte, per non dire la quasi totalità, del popolo genoano in queste ore è infuriata con la dirigenza per la cessione di Piatek, il vero trascinatore rossoblù nella prima parte di stagione. Alcuni arrivano addirittura sostenere che la sua partenza a fronte di 40 milioni sia un regalo, non considerando che di questo ragazzo fino a 4 mesi fa non si sapeva neppure come pronunciarne il cognome. Se la valutazione datagli sarà consona o meno lo capiremo soltanto vivendo e qualsiasi considerazione a priori non può non essere parziale e a volte faziosa.
nessuno può sapere se piatek al Milan confermerà quanto di ottimo fatto al Genoa. Ciò che sappiamo è che di sicuro i suoi gol mancheranno al Grifone. E qui sta il vero grosso errore che si sta commettendo: non averlo ancora sostituito a dovere. Il promettente Favilli ha dimostrato ieri di non essere ancora in condizioni ideali e guardando la sua cartella medica degli ultimi 18 mesi viene da domandarsi se mai lo sarà; Pandev è apparso uno dei più vivi la davanti ma ha pur sempre 35 primavere sulle spalle e non è mai stato un bomber; sulle qualità di Kouamé c'è poco da discutere ma anche lui non appare in grado di sostenere da solo il peso principale dell'attacco. A questo punto è lampante come al Genoa serve una prima punta vera. Nessuno pretende Kane o Lewandowski. Ci si accontenterebbe di un onesto mestierante, profondo conoscitore della categoria e dotato di un discreto fiuto del gol. Uno tipo Matri o Falcinelli, giusto per fare due nomi totalmente a caso, che non facciano troppe storie nel caso in cui un'ipotetica esplosione di Favilli dovesse rilegarli in panchina.
Stesso discorso vale per il centrocampo dove proprio i soldi freschi incassati dalla cessione del polacco permetterebbero di compiere un piccolo sforzo per regalare a Prandelli quel regista che gli manca. Lacune che al momento stanno risuonando come un enorme campanello d'allarme dalle parti di Pegli, anche perché la classifica ed il calendario si fanno sempre meno favorevoli.
Alla chiusura del mercato mancano ancora dieci giorni. Non tantissimo ma abbastanza per porre rimedio agli errori visti ieri. E per trasformare una cocente sconfitta in un'importante lezione.