Genoamania:| A Del Neri non resta che Borriello
Il derby di Genova Gigi Del Neri lo conosce bene. Dall'altra parte della barricata, quella blucerchiata, ne ha vinto uno da giocatore e uno da allenatore, e perso un altro malamente sempre in veste di tecnico. Questa volta vivrà la stracittadina in rossoblù per quello che sarà il suo primo vero banco di prova. Quattro sconfitte in quattro giornate e la scintilla dell'amore con la tifoseria che stenta ad accendersi. Colpa dei risultati, certo, ma anche di quel passato che in una città come Genova non si può dimenticare.
Al contrario del collega Ferrara, Del Neri non rischia, come qualcuno ha provato a scrivere in questi giorni. Preziosi ha piena fiducia in lui, talmente tanta che a gennaio la rosa verrà rivoluzionata per permettergli di mettere in campo le sue idee. Gennaio però è lontano, e la classifica piange. Il Grifone è fermo al terz'ultimo posto, quello che a fine campionato farebbe piombare nel baratro della serie B.
Il rischio è alto, e complica ancora di più una partita che sulle sponde del Bisagno non sarà mai normale. I novanta minuti più lunghi della stagione hanno consacrato eroi carneadi di nome Boselli e Rafinha, solo per non tornare troppo indietro, e gettato nella cenere una marea di allenatori e giocatori. Perché la Genova rossoblù mai ha potuto sopportare errori nella sfida ai cugini.
Per sfondare le porte del cuore dei tifosi rossoblù Del Neri proporrà il suo modulo preferito: il 4-4-2. Giocare in casa, in senso figurato, può aiutare quando il momento è così delicato. Il tecnico di Aquileia ha già scelto il suo uomo derby: Marco Borriello. A lui si aggrappano il mister e tutto il popolo rossoblù, perché senza un bomber vero vincere sembra impresa impossibile.
Il derby del grande ex Del Neri sarà diverso da quello di tutti gli altri protagonisti. La sua sarà la stracittadina del futuro, perché il passato non va rinnegato ma nel calcio a volte è meglio metterlo da parte. Questa volta dovrà trovare forza da quella Gradinata Nord che poco tempo fa lo vedeva nemico e che oggi si affida a lui per prendersi il dominio calcistico della città. Una vittoria, mille significati.