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    Genoamania: Ferragosto in Laguna tra sorrisi e déjà-vu

    Genoamania: Ferragosto in Laguna tra sorrisi e déjà-vu

    • Marco Tripodi
    Inizia con il piede giusto il campionato del Genoa.
    Dall’insidiosa trasferta di Venezia i rossoblù tornano con in tasca tre punti, molte buone indicazioni e tanta consapevolezza. Quella, innanzitutto, di aver giustificato sul campo i pronostici di chi li vede davanti a tutti nella corsa verso la Serie A.
     
    REWIND - La sfida agli arancioneroverdi, che soltanto 80 giorni fa si disputava nella categoria superiore, è stata per certi versi una riproposizione di quella di lunedì con il Benevento in Coppa Italia, con il Genoa a fare la gara ma incapace di chiuderla. Anche ieri il dominio esercitato dal Grifone sull’avversario è stato ben più netto di quello espresso a fine incontro dal tabellino. Il 2-1 è un risultato bugiardo perché avrebbe tranquillamente potuto (e forse anche dovuto) essere ben più rotondo. Vincere soffrendo è comunque una dote, oltre che un buon modo per evitare di lasciarsi andare a pericolosi e prematuri eccessi d’entusiasmo.

    CONFERME - Ottime anche le indicazioni arrivate da alcuni singoli. L’umiltà di Badelj, l’onnipresenza di Coda, la classe cristallina di Gudmundsson, la prima gioia di Yeboah sono tutti aspetti che non possono che far sorridere herr Blessin. Senza scordarsi l’incredibile muraglia rossoblù che alla vigilia di uno dei Ferragosto più caldi di sempre ha sfidato esodi e logistica invadendo pacificamente l’isola di Sant’Elena.
     
    LIMATURE - Ma il viaggio in Laguna non lascia in eredità soltanto cose buone. Anche se onestamente, dando un’occhiata al calendario, è quasi fisiologico che ciò avvenga. Proprio come accaduto contro il Benevento la squadra è parsa un po’ troppo vanitosa. Più impegnata a piacere e a piacersi che a badare al sodo. Dopo il vantaggio di Portanova, ma anche prima, il Grifone ha fallito più volte il colpo del KO, finendo inevitabilmente vittima della più antica e puntale legge del pallone. Un copione che si è ripetuto anche nel finale e che soltanto il VAR ha (per fortuna) riscritto.
    Altre conferme negative sono poi giunte da una difesa troppo vulnerabile sulle palle alte e da un Martinez che, ad essere buoni, si può considerare ancora in fase di ambientamento.
     
    Come detto, però, anche se i punti sono già pesanti siamo soltanto a Ferragosto. Tempo e modo per correggere le sbavature non mancano. Ma farlo con i primi tre punti in tasca e con la consapevolezza di essere sulla strada giusta è certamente la maniera migliore per affrontare le questioni.
     

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