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    Genoamania: arbitro da censura, ma il copione di Juric è sempre lo stesso

    Genoamania: arbitro da censura, ma il copione di Juric è sempre lo stesso

    • Marco Tripodi

    Ancora un'espulsione, ancora un arbitraggio scandaloso, ancora un'occasione sprecata.
     

    Il giorno dopo Genoa-Empoli ci troviamo a commentare situazioni già vissute nella storia pur breve di questo campionato.

     

    ESPULSIONI - Andiamo per gradi, partendo dal rosso a Lazovic che di fatto ha cambiato, e rovinato, l'inerzia dell'incontro. Quella rimediata dal serbo è stata la quinta espulsione in sette partite per il Grifone. E se al totale aggiungiamo anche le due “cacciate” di Ivan Juric la percentuale raggiunge un clamoroso 100%. Prima di gridare alla persecuzione, occorre però analizzare bene gli episodi che hanno portato il Genoa a terminare molte delle sue gare in inferiorità numerica. Anche quella di ieri, come le precedenti, appare come un'espulsione giusta, alcune magari un po' severe, ma comunque ineccepibili dal punto di vista regolamentare. Il problema caso mai è un altro: nessuno di questi rossi è stato preso in seguito a falli cattivi o a comportamenti violenti. Tutti sono figli del gioco esasperato che Juric impone alla propria squadra. L'impressione è che l'essere costantemente concentrati sulle direttive del tecnico, correre per oltre 90', dare tutto su ogni pallone, finisca per ripercuotersi sulla lucidità mentale dei giocatori rossoblù. Che finiscono per fare falli stupidi o inutili anche quando sono già ammoniti, come successo ieri a Lazovic e prima di lui a Gentiletti, Edenilson e Veloso. Questo insomma è il rovescio della medaglia dello Juric-pensiero. Un aspetto sul quale il tecnico, ne siamo certi, lavorerà presto e riuscirà a modificare quanto prima.

     

    ARBITRI - L'altro punto ricorrente è quello che riguarda gli arbitri. Detto che l'espulsione di Lazovic è stata più una leggerezza del serbo che un errore del fischietto, a non convincere sono stati gli altri episodi della gara del Ferraris. A cominciare dal rigore non concesso a Simeone sul finire del primo tempo, con contestuale rosso per l'empolese Bellusci, passando per il gol ingiustamente annullato a Rigoni, per arrivare alla mancata espulsione di Saponara dopo un'entrataccia su Laxalt lanciato in velocità, fino a concludere con l'allontanamento di mister Juric che gli costerà il derby.

    Episodi che si sommano a quelli delle giornate precedenti, che non possono non far insospettire anche il più benevolo dei tifosi. E meno male che almeno a fine gara il presidente Preziosi non ha rilasciato dichiarazioni, altrimenti sappiamo già come sarebbe andata a finire.

     

    OCCASIONE SPRECATA – La partita di ieri ha ricordato molto da vicino quella di tre settimane fa con il Pescara. Aldilà degli aspetti arbitrali, quello che alla fine conta sono i due miseri punticini collezionati dal Grifone nelle ultime due gare interne. Gare assolutamente alla portata dei rossoblù che avrebbero potuto spiccare il volo in classifica e che invece si ritrovano ora a recriminare per ciò che poteva essere e non è stato. Come se non bastasse, ad aumentare i rimpianti ci si mette anche il calendario. Nelle prossime due settimane Burdisso e compagni saranno attesi da avversari certamente meno abbordabili di quelli incrociati ultimamente. Prima il derby, poi il redivivo Milan di Montella, quindi la trasferta di Bergamo a casa di Gasperini. La speranza è quella di recuperare qualcuno in attacco, dove il povero Simeone non può continuare a far tutto da solo. Se così sarà, e se si riuscirà a controllare i nervi, allora il Grifo potrà seriamente pensare di tornare a volare. Più di quanto abbia fatto fino ad oggi. Arbitri permettendo...


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