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Genoamania: altro che beffa, il pareggio è grasso che cola
Ovviamente quando si viene raggiunti al 98' di gioco il rammarico non può che essere enorme. Soprattutto se appena una manciata di minuti prima hai fallito una clamorosa occasione per chiudere la contesa. Eppure se c'è una squadra che può recriminare per quanto avvenuto al Franchi non è certo il Genoa. La sfida tra grandi malate del nostro calcio ha infatti detto che mentre la Fiorentina sembra, seppur molto faticosamente, aver intrapreso la via della guarigione, il Grifone appare ancora in uno stato di salute assolutamente precario. Aldilà del lampo di Pjaca, arrivato ad un soffio dall'ultimo giro d'orologio, e dell'orrore sotto rete di Destro qualche istante più tardi, i rossoblù in Toscana hanno fatto la figura dell'inoffensivo spalling-partner restato in piedi solo per via all'eccessiva grazia di un avversario poco lucido e di un Var smisuratamente magnanimo.
Pur con tutti i limiti del caso la formazione di Prandelli ha lanciato qualche timido segnale di ripresa. Cosa che viceversa il Genoa non ha ancora dimostrato di essere in grado di fare. Al cospetto di un rivale sceso in campo con il suo stesso umore depresso, il Grifone anziché tentare di approfittare dell'occasione ha badato esclusivamente a far trascorrere il più velocemente possibile la lancetta dei minuti tenendosi stretto il puntino. Una missione che, risultato alla mano, alla fine può considerarsi riuscita, visto che per quanto ammirato sul prato di Firenze il pari rappresenta un premio eccessivo agli sforzi profusi da Sturaro e soci.
Il problema è che non tutte le domeniche, o lunedì, o sabato o in qualsiasi altro giorno si giochi, ti va così di lusso e che prima o poi se si vuol cavare qualcosa da questa stagione la testa dalla sabbia bisognerà cominciare a tirarla fuori. Se la formula per farlo sia quella di affidarsi ad un altro allenatore o continuare a persistere con Maran io onestamente non sono in grado di dirlo. Se così fosse non sarei qui a commentare l'ennesima partitaccia di una squadra che con il calcio non ha più da tempo nulla a che fare e che anche quando viene raggiunta all'ottavo minuto di recupero può permettersi il lusso di recriminare.