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    Genoamania: accontentiamoci del bicchiere mezzo pieno

    Genoamania: accontentiamoci del bicchiere mezzo pieno

    • Marco Tripodi
    Quando le cose vanno non proprio come si vorrebbe le alternative sono due: lasciarsi andare ai catastrofismi oppure provare a focalizzarsi sulla parte del bicchiere piena per metà. All'indomani dell'ennesima rimonta riuscita al Genoa in questo avvio di stagione per il tifoso rossoblù che non vuole compromettere una salute mentale troppo spesso messa a dura prova dalla sua passione pallonara, la cosa migliore da fare non può che essere quest'ultima.

    La gara con il Sassuolo ha ribadito tutti i limiti tecnici e tattici di una squadra ancora alla ricerca della sua vera identità. Una squadra per mezz'ora troppo brutta per essere vera, totalmente in confusione e incapace di meritare perfino i pochi punti raccolti fino a qui. Una situazione amplificata dall'aggressività di un avversario giunto a Marassi con spirito corsaro e favorito da alcune scelte poco condivisibili (giusto per usare un eufemismo) attuate da mister Ballardini. Le battute iniziali della gara hanno dato ragione ai molti che alla lettura delle formazioni hanno storto il naso di fronte alle sorprendenti soluzioni proposte dal tecnico romagnolo. L'esclusione di Cambiaso, senza dubbio uno dei migliori rossoblù in questo avvio di stagione, l'innesto del primo minuto di Pandev, ormai a pieno titolo un giocatore part-time, e l'esordio di Vasquez, appena rientrato da un volo transoceanico e palesemente a disagio al cospetto di Scamacca, sono parse mosse troppo azzerata, soprattutto perché attualmente tutte assieme, e soltanto parzialmente giustificate dall'emergenza difensiva che i rossoblù hanno dovuto affrontare.

    Giunto quasi interamente sotto la linea di galleggiamento il bicchiere rossoblù ha però all'improvviso cominciato a riempirsi. Trascinato dall'ennesima capocciata vincente di Destro il Grifone cambiato il segno al proprio pomeriggio, confermando un'altra delle tendenze già emerse in questo turbolento avvio di campionato: la propensione alle rimonte. Tra tanti difetti evidenziati questo Genoa ha infatti anche un grande merito ed è quello di non deprimersi mai, neppure quando le cose sembrano ormai irrimediabilmente compromesse. Riuscire per cinque volte in nove partite (considerando anche la gara con il Perugia in Coppa Italia) a recuperare un doppio svantaggio non può statisticamente essere una semplice coincidenza. Il dato è casomai l'evidenza di come a questa squadra, pur con tutti i limiti del caso, il carattere non manchi di certo. Ed evidentemente anche il tasso tecnico complessivo non è poi così infimo come potrebbe apparire.

    Ma l'attitudine del Grifonefone alle doppie rimonte ha anche un'altra chiave di lettura. Questo Genoa non è in grado di fare la partita se non quando si trova con le spalle al muro, senza ormai nulla da perdere. Soltanto quando la testa è libera da calcoli e condizionamenti le gambe cominciano a girare. Soltanto quando può bastare mezzo bicchiere a placare la sete ci si accontenta di bere quello, non provando a ingurgitarlo per intero. Un Grifo ha due facce insomma, un po' come il Giano bifronte simbolo della città che rappresenta. Un bipolarismo che però rischia di trasformarsi in una pericolosa abitudine, soprattutto quando i punti cominceranno a farsi molto più pesanti e la testa bisognerà necessariamente tenerla lucida per tutti gli oltre 90 minuti di gioco.

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