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    Genoamania: a testa alta nella Coppa delle solite note

    Genoamania: a testa alta nella Coppa delle solite note

    • Marco Tripodi
    Nessun tappeto rosso per la Vecchia Signora. Nell'ottavo di finale di Coppa Italia in casa della Juve, il Genoa esce a petto in fuori dalla competizione più inutile e svalutata del mondo, onorando fino in fondo un appuntamento che probabilmente non si meriterebbe tanto riguardo.

    Quello che un tempo è stato un trofeo prestigioso ormai da decenni ha infatti perso qualsiasi traccia dell'antico blasone, retrocessa al rango di ancora di salvezza per le grandi squadre. Colpa di una formula allucinante che favorisce e premia sempre che sono le solite note. Un formato che apparentemente non piace a nessuno ma che da troppo tempo nessuno fa nulla per modificare. Segno che malgrado le dichiarazioni di facciata a tutti i protagonisti sta bene così. Di certo sta bene alle big, speranzose di trovare nella coppetta tricolore un palliativo in grado di lenire le delusioni di una stagione fallimentare oppure di soddisfare la propria insaziabile bulimia di trofei. Ma anche le piccole, evidentemente, non sono poi così realmente intenzionate a cambiare lo status quo, accontentandosi di recitare il ruolo di sparring partner in una competizione che in passato aveva ben altro valore anche e soprattutto per le cosiddette provinciali.

    Al di là di queste considerazioni più o meno amare, resta comunque il dato di fatto rappresentato dalla bella prova del Grifone. Una squadra che anche in casa dei campioni d'Italia, e pur senza particolari stimoli, è riuscita a confermare i progressi mostrati nelle settimane precedenti. E questo senza dubbio è il segnale più importante giunto da Torino. Molto più della qualificazione sfiorata. L'accoppiata di impegni che attende la truppa di Ballardini, che domenica farà visita ad una rilanciatissima Atalanta, ha come pesante controindicazione quella di poter affossare il morale di una truppa in netto rialzo. Due pesanti sconfitte contro bianconeri e nerazzurri, se sono accettabili e preventivabili dal punto di vista tecnico, potrebbero lasciare rischiosi strascichi a livello mentale, azzerando quella serenità così faticosamente raggiunta nelle ultime settimane. Ecco perché uscire dallo Stadium a testa altissima rappresenta una nota lieta per la banda del Balla. Un'importante ed ennesima iniezione di fiducia per una formazione ancora convalescente dopo una prima parte di campionato disastrosa.

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