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Genoamania: ecco il Viagra che può salvare il Grifone
A differenza di un imberbe adolescente che nel timore di fare cilecca nel momento del suo ingresso nel mondo dei grandi va regolarmente in bianco, il Grifone pare subire la patologia in maniera opposta, facendo grandi cose al primo appuntamento ma non confermandole nei successivi rendez-vous.
ILLUSIONE - Non può essere un caso, d'altronde, se il cammino di Davide Nicola alla guida dei rossoblù sembra coincidere in maniera piuttosto preoccupante con quello di chi l'ha preceduto sulla medesima panchina. Anche l'ex difensore come Andreazzoli e Thiago Motta è stato infatti in grado di vincere alla prima apparizione davanti al pubblico di casa. Il problema è che a quel successo iniziale, proprio come accaduto ai suoi predecessori, neppure Nicola ha saputo concedere un bis. Certo, il suo percorso è appena all'inizio ma buttando un occhio al calendario le speranze di poter invertire la tendenza nelle prossime due settimane sono inversamente proporzionali al rischio di incorrere in un dejà vu.
SOLUZIONE - Se così fosse l'incapacità del Grifone a concedere una replica alla sua prima volta diverrebbe quasi cronica. Per guarire dall'impotenza, più che ricorrere ai poteri della magica pillolina blu, il rimedio potrebbe apparire uno solo: cambiare allenatore prima di ogni gara casalinga. Ne restano otto da qui alla fine della stagione e vincerle tutte significherebbe incamerare quei 24 punti che porterebbero Criscito e compagni a due passi dalla fatidica soglia salvezza. Il vero problema casomai sta nell'individuare otto tecnici liberi disposti a sedersi sulla panchina più calda d'Italia. Potrà sembrare qualcosa di folle ma vaticinare un Genoa ancora in Serie A tra 12 mesi in questo momento forse lo è anche di più...