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    Genoa, Tassotti: 'Il Milan è un'emozione inevitabile. Ma per 90 minuti voglio complicargli la vita'

    Genoa, Tassotti: 'Il Milan è un'emozione inevitabile. Ma per 90 minuti voglio complicargli la vita'

    Mauro Tassotti, vice di Sheva al Genoa, parla a Sky Sport poche ore prima della sfida contro il Milan, che rappresenta il suo passato: “Al momento penso solo al Genoa ma sarà inevitabile avere un'emozione per il Milan. Dobbiamo pensare alla classifica, rivedere tanti amici sarà comunque speciale. Per 90 minuti faremo di tutto per complicare la vita al Milan, anche se non saranno mai dei nemici per me e Shevchenko. I nostri giovani hanno buonissime prospettive, Rovella ha già esperienza, Cambiaso e Vazques sono alle prime armi ma hanno approfittato delle occasioni e si sono guadagnati il posto. Siamo arrivati da poco, guardando il calendario c'era da spaventarsi ma dobbiamo fare più punti possibile. Recupereremo alcuni giocatori prima e dopo la sosta natalizia, ora siamo questi e dobbiamo smuovere la classifica, facendo punti anche contro squadre più forti di noi. Ogni tanto una piccola deve fare il colpo, dobbiamo farlo anche noi, come il Venezia con la Roma o l'Empoli con la Juventus”. 

    LO SHEVA ALLENATORE - “È una persona tranquilla, non si agita facilmente e voleva tanto allenare un club dopo l'esperienza in Nazionale con l'Ucraina. Allenare tutti i giorni è diverso, se n'è accordo subito. Qui si entra a Pegli la mattina e si esce la sera, dobbiamo preparate tutto alla perfezione”. 

    IBRA E SHEVA - “Sono due giocatori così forti che avrebbe certamente potuto giocare insieme. Ibra può giocare ovunque, più avanti o più indietro, ha tanta classe e avrebbe fatto fare ancora più gol a Sheva”. 

    PIOLI E ANCELOTTI - “Similitudine? Ci può stare. Per carattere sono due allenatori pacati che si rivolgono alla squadra con calma, analizzando tutto per bene, anche dopo le sconfitte. Anche Sheva ha il carattere simile, non è un Gattuso. È un uomo pacato che arriva alle cose attraverso il ragionamento. Difficilmente lo vedremo protestare fuori dal campo, magari succede a me, non a lui”.

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