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    Genoa, Skuhravy: 'Che ricordi contro la Juve. Per il Grifone rinunciai a Milan e Bayern'

    Genoa, Skuhravy: 'Che ricordi contro la Juve. Per il Grifone rinunciai a Milan e Bayern'

    • Marco Tripodi
    Nel giorno di Genoa-Juventus, Tomas Skuhravy ha parlato dei suoi ricordi legati alle sfide con i bianconeri: "Tutte le gare di Serie A all'epoca erano speciali - ha dichiarato l'ex attaccante rossoblù a Radio Bianconera - ma di quelle contro la Juve ho due ricordi particolari. Uno è il gol che ho segnato a Torino e ha consentito al Genoa di vincere lì dopo 60 anni, l'altro è la vittoria nell'ultima di campionato del 1991 che ci permise ci andare in Coppa Uefa al posto loro".

    Skuhravy ha raccontato anche il retroscena legato al suo ingaggio da parte del Genoa, risalente al post-partita degli ottavi di finale di Italia '90, kermesse che lo laureò vicecapocannoniere del torneo grazie alle cinque reti realizzate con la maglia della Cecoslovacchia: "Eravamo a Bari e dopo la partita con il Costarica arrivo Spartaco Landini, il braccio destro di Spinelli, che mi offrì un contratto di tre anni. So che mi voleva anche il Torino ma io non ci ho pensato molto e ho firmato subito con il Genoa".
     
    All'ex attaccante si illuminano gli occhi quando parla della sua esperienza al Grifone, durata cinque anni e mezzo: "Al Genoa ho vissuto gli anni migliori della mia carriera, segnavo ogni due partite. E poi ho incontrato grandi squadre e giocatori straordinari. In panchina c'era Bagnoli che parlava poco ma era una persona eccezionale. Eravamo un bel gruppo e non avevamo paura di nessuno. Andavamo a giocarcela su ogni campo, contro ogni avversario. Stavamo bene insieme, eravamo compatti, con una tifoseria che ci aiutava sempre".

    Motivi che contribuirono alla sua scelta di rinunciare alle chiamate di tanti grandi club dell'epoca: "Dopo aver segnato 15 gol in A, alla prima stagione, mi cercarono Marsiglia, Milan e soprattutto il Bayern Monaco. Venne addirittura Rummenigge in persona a parlarmi. Tutti i miei compagni mi dicevano che dovevo accettare. Ma scelsi di restare e non me ne sono mai pentito. Tanto che ancora oggi vivo a Genova".


     

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