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Genoa: Gudmundsson ritrova la Juve, sua prima vittima italiana. E medita il bis
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Quel 2-1 a favore del Grifone, griffato anche dal rigore trasformato in pieno recupero da Mimmo Criscito, non servirà ai rossoblù per evitare una caduta in Serie B certificata sette giorni più tardi a Napoli. Tuttavia consentirà al giovane Albert di prendere un primo contatto con le porte avversarie del nostro calcio. Contatto che diventerà dimestichezza nei mesi successivi, prima in cadetteria poi anche nel massimo campionato.
Da allora Gudmundsson, oltre a dare un contributo fondamentale al ritorno in A del Genoa, ha segnato altre 21 reti in poco più di 50 partite. Una media da bomber. Lui che sulla carta bomber non sarebbe. L'ultima esultanza del 26enne nordico, complice un fastidio muscolare che lo tenuto fuori diverse settimane, risale però allo scorso 5 novembre a Cagliari. Un digiuno che Gudmundsson proverà a interrompere questa sera contro i bianconeri, confidando anche nel ruolo che mister Gilardino gli affiderà.
Con Mateo Retegui nuovamente bloccato in infermeria e con Puscas ed Ekuban che hanno dimostrato fin qui di non riuscire a non farlo rimpiangere, la maglia di prima punta sarà affidata proprio a Gud, che agirà come più volte fatto in passato da falso nove. Un ritorno al passato che rievoca ricordi dolci come quelli del primo gol in Serie A.