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    Genoa, Pandev l'eterno. Mai così bene dai tempi di Napoli

    Genoa, Pandev l'eterno. Mai così bene dai tempi di Napoli

    • Marco Tripodi
    A sentirlo parlare, tra qualche settimana la carriera calcistica di Goran Pandev sarà declinata al passato. Da tempo il più forte giocatore che la Macedonia abbia ammirato nella sua storia va dichiarando che con la fine di questa stagione agonistica terminerà anche la sua eterna corsa dietro ad un pallone.A vederlo giocare, però, risulta molto difficile credergli. E non solo per la grinta e la voglia con cui scende in campo ogni volta che viene chiamato in causa. I numeri, che difficilmente mentono, dicono che quella attuale sia la miglior annata del 36enne di Strumica dai tempi di Napoli.
    RECORD - I sei gol fin qui realizzati in 19 gare di campionato, quasi mai disputate per intero, rappresentano per Pandev il bottino personale più pingue da quando, nell'estate 2015, è sbarcato nella Genova rossoblù. Ma è addirittura dal campionato 2013-14, quando ancora sudava con la maglia azzurra e la carta d'identità era ben più leggera di quella attuale, che il Re di Macedonia non segnava così tanto. Quell'anno, a fine torneo, le sue reti complessive in A con i partenopei furono sette, appena una in più di quante totalizzate nel campionato in corso a poco più di metà del cammino. 

    ETERNITA' - Una seconda giovinezza giunta proprio al tramonto di una carriera gloriosa che lo ha visto correre, vincere e segnare sui più importanti campi d'Europa senza mai intaccare di un millimetro quell'immensa umiltà che da sempre lo contraddistingue e che ancora oggi lo fa risultare decisivo ed incisivo più di gente di cui potrebbe tranquillamente essere padre.
    Uno splendore atletico frutto senza dubbio dell'esperienza accumulata in tanti anni di football che gli permette di sapersi dosare al meglio e di continuare ad inseguire gli ultimi due grandi traguardi della sua vita agonistica: trascinare all'ennesima salvezza il Grifone e portare la prossima estate la sua Macedonia laddove non è mai stata, tra le grandi d'Europa. Per provare a centrare il secondo obiettivo basterà attendere la fine di marzo, quando la nazionale balcanica sarà impegnata negli spareggi che potrebbero spalancarle per la prima volta le porte della qualificazione al torneo continentale. Un avvenimento che riscriverebbe la storia dello sport della più piccola costola dell'ex Jugoslavia, ergendo il suo capitano e condottiero ad un livello inferiore soltanto a quello del grande Alessandro.

    Quanto alla permanenza in A dei rossoblù, bisognerà invece attendere qualche settimana in più. Ma comunque andrà a finire Goran l'Eterno un posto nel pantheon degli eroi immortali del club più antico d'Italia se l'è già conquistato...

     

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