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    Genoa, le pagelle di CM: Rigoni intelligente, Taarabt delizioso

    Genoa, le pagelle di CM: Rigoni intelligente, Taarabt delizioso

    • Michele Santoro
    Crotone-Genoa 0-1

    Perin 6: il futuro della nazionale è nelle sue mani e in quelle di Donnarumma. Oggi ha avuto poche occasione per dimostrarlo, i tentativi da fuori di Mandragora e Barberis gli fanno solo il solletico.

    Izzo 6,5: dalle sue parti non passa un spillo, figuriamoci due spilungoni come Budimir e Trotta. Affamato.

    Spolli 7: un ritorno in campo da urlo, sembra quasi quello di Catania. La cura Ballardini lo rinvigorisce.

    Zukanovic 6,5: nessuna sbavatura per uno che, fine a due settimane fa, non trasmetteva affidabilità neanche al più inguaribile dei suoi estimatori. Trasformato.

    Rosi 6,5: il grande ex della gara è una vera spina nel fianco per i vecchi compagni. Agisce sulla fascia con grande naturalezza, sfiora anche il gol. Senza pietà.

    Rigoni L. 7: solito inserimento vincente, di quelli che piacciono a lui. Al posto giusto nel momento giusto, sempre. A Palermo Ballardini doveva tenerlo fuori a causa dei diktat presidenziali, a Genova può essere la sua arma in più. Rabdomante.

    Veloso 6,5: i due tre passaggi che sbaglia nel corso della prima frazione non rendono giustizia ai suoi ottimi mezzi tecnici e balistici. Meglio, paradossalmente, come ruba-palloni.

    (dal 78’ Cofie 6: non rovina la sinfonia)

    Bertolacci 6,5: come Andrea Caracciolo a Brescia e Cristiano Doni a Bergamo. Ha provato a fare capolino in atre realtà, anche blasonate, ma il Genoa è quella che gli calza a perfezione. Nella sua “isola” felice può spostare gli equilibri. Profeta in patria.

    Laxalt 6,5: torna a essere quel “moto perpetuo” conosciuto bene ai tempi di Gasperini. Preciso nell’imbeccare Rigoni nell’azione del gol.

    Taarabt 7: con 11 chili in meno rispetto a tre mesi fa tutto è più facile. Fraseggi di prima, numeri di alta classe e, cosa più importante, dedizione alla squadra. Il funambolo marocchino si è fumato la prima parte di carriera tra litigi e colpi di testa, più o meno come oggi si è fumato gli avversari. A 28 anni può riscrivere la sua storia da Genova. Incantevole alla vista.

    (dall’88 Centurion s.v.: meglio in versione 'dab dancer' o calciatore? Per il momento abbiamo testimonianza solo delle sue doti danzerine).

    Pandev 6,5: da solo, ha vinto più di tutti nello stadio messi insieme. Gioca con grande pragmatismo, favorendo sempre l’opzione più efficace, a discapito di qualche improduttivo personalismo. D’altronde con un maestro come Mourinho…

    (dal 61’ Galabinov 6: Ballardini lo mette dentro per cercare il colpo del k.o., ma si limita ad amministrare)
     

    All. Ballardini 7: la formula Ballardini + Genoa = salvezza a fine stagione potrebbe diventare a tutti gli effetti un teorema matematico riconosciuto dalla comunità scientifica. Ribalta completamente la squadra: difesa imperforabile, centrocampo attento e propositivo, attacco che non dà punti di riferimento. Un altro Grifone. L’unica pecca è averlo richiamato così tardi.
     

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