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    Gudmundsson: quando segna, il Genoa non perde (quasi) mai

    Gudmundsson: quando segna, il Genoa non perde (quasi) mai

    • Marco Tripodi
    Sono 17 le norme che compongono il regolamento del gioco del calcio. A volte però ad esse se ne aggiungono altre non scritte. Leggi tacite e informali ma non per questo meno valide. Nel Genoa di quest'anno la diciottesima regola è quella varata da Albert Gudmundsson.

    La norma non scritta dell'attaccante islandese prevede che quando segna lui il Grifone vada sempre a punti. È successo ieri a Salerno, dove il rigore del numero 11 rossoblù ha permesso alla truppa di Alberto Gilardino di espugnare in rimonta l'Arechi. Una vittoria importante e pesante, quella griffata dall'ex PSV, che replica quella ottenuta contro gli stessi campani nella gara d'andata e con Roma e Sassuolo, tutte battute anche grazie alle sue realizzazioni. Ma le prodezze di Albert sono risultate decisive anche in occasione dei pareggi conquistati al cospetto di Udinese, Juventus e Bologna. 

    La legge di Albert sembra valere anche quando a segnare sono i compagni, usufruendo della sua fattiva collaborazione. Come nelle gare contro Sassuolo e Inter, quando gli assist del folletto nordico hanno permesso al Grifone di strappare rispettivamente una vittoria esterna in terra emiliana e un pareggio casalingo contro la capolista. In totale fanno 14 punti raccolti dal Genoa grazie ai 9 gol e ai due assist del suo gioiello più prezioso.

    Ogni regola che si rispetti ha però una sua eccezione che la conferma. Nel caso di Gudmundsson è la rete del momentaneo 1-1 siglato a Cagliari lo scorso 5 novembre. Gara poi persa dai rossoblù liguri. Un'eccezione come detto. Perché quando Gud lascia la sua firma il Grifone non perde mai.

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