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  • Genoa, 777 Partners perde i pezzi: tra sfratti, licenziamenti e svendita di beni, che futuro e cosa  rischia il club

    Genoa, 777 Partners perde i pezzi: tra sfratti, licenziamenti e svendita di beni, che futuro e cosa rischia il club

    • Marco Tripodi
    La crisi in casa Genoa sembra non avere fine e, oltre ai già noti problemi di campo, con Alberto Gilardino e i suoi ragazzi finiti in un loop negativo di difficile uscita, piovono sul capoluogo ligure altri e ben più importanti problemi di natura finanziaria. E inevitabilmente il futuro passa dal fondo 777 Partners, la holding americana che soltanto tre anni fa acquistò l'intero pacchetto azionario del club e che sta diventando giorno dopo giorno un rebus di difficile gestione. La società sta infatti perdendo un pezzo dietro l'altro del suo gruppo, investita da un crisi finanziaria che potrebbe portarla verso il fallimento.

    EFFETTO DOMINIO - Le prime tessere del puzzle a cadere sono state nei mesi scorsi le varie società calcistiche che il gruppo di Miami aveva prelevato negli anni in giro per il mondo. Club che erano entrati a far parte della 777 Football Group, un network globale che ora di fatto non esiste più, a causa dell'imponente mole di debiti accumulata dagli investitori. Delle otto società calcistiche un tempo parte della costellazione soltanto Genoa ed Hertha Berlino restano ancora sotto il controllo degli americani. Ma come ha avuto modo di dichiarare pubblicamente l'amministratore delegato rossoblù, Andres Blazquez, la scorsa settimana ai rappresentanti dei tifosi, anche il Grifone è destinato in breve tempo a passare di mano.

    GUAI IN SERIE - Nell'attesa che qualcosa di concreto accada al club più antico d'Italia, la 777 deve fronteggiare una crisi finanziaria irreversibile e una serie di problemi giudiziari che paiono crescere di giorno in giorno. Le ultime notizie, rimbalzanti dalla Florida, raccontano di uno sfratto esecutivo notificato alla holding per i suoi uffici di Miami, Newport e Londra. Aggiornamenti che vanno a sommarsi alla messa in vendita di beni mobiliari di lusso appartenenti a Josh Wander, cofondatore assieme a Steven Pasko del gruppo dei tre sette. Tra questi rientrerebbero uno yacht da 20 metri e un aereo privato, per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro.

    FUTURO ROSSOBLU' - Nel mezzo di questo scenario, si domanda stamane Il Secolo XIX, quali ripercussioni ci saranno per il Genoa? Il rischio più grande è che venga a mancare la liquidità per far fronte alle necessità immediate del club: dal pagamento degli stipendi al rispetto delle rate pattuite con l'Agenzia delle Entrate per ripianare il debito erariale ereditato dalla precedente gestione societaria. Fondamentale, come ha chiarito lo stesso Blazquez nell'incontro già citato coi tifosi, sarà quindi il ruolo della A-Cap, maggiore creditore della 777 Partners. Soltanto una nuova iniezione di capitali da parte del gruppo assicurativo texano potrà scongiurare il peggio.

    IL RUOLO DI A-CAP - Un fallimento sportivo del Genoa o una nuova retrocessione in Serie B, dopo quella di due anni fa, abbasserebbe sensibilmente il valore del club, causando danni prima di tutto alla stessa A-Cap che vedrebbe svanire gran parte del capitale investito indirettamente nel club attraverso la 777. Ecco perché l'interesse primario della A-Cap è quello di provare a rilanciare il Grifone, almeno sul campo, per poi mettere sul mercato un club appetibile per gli eventuali acquirenti.

    ANCHE A-CAP IN CRISI - Anche da questo punto di vista, tuttavia, non arrivano buone notizie. Come riportato da Calcio&Finanzia, infatti, anche il gruppo A-Cap è in questo momento in una piena crisi di liquidità nata proprio dalla necessità passata di investire nelle diverse società calcistiche. Secondo il giornale norvegese Josima, A-Cap avrebbe un'esposizione verso 777 Partners di oltre 2 miliardi di dollari e a maggio ha contratto con GD Luma (società del co-proprietario del Chelsea Todd Boehly), specializzata nel commercio di attività in difficoltà, un prestito da 40 milioni di dollari con un tasso di interesse del 46%.

    VENDESI -
    La vendita quindi sembra il passaggio più importante e più imminente al punto che A-CAP ha dato mandato alla banca d’investimento Moelis & Co di valutare la fattibilità della vendita di ciascuno dei club che fanno parte della holding, tra cui proprio il Genoa.

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    ferroni
    ferroni

    Da sampdoriano auguro al Genoa un futuro normale,non certo il fallimento. Mi piace batterli sul c...

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