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  • Genoa, Granqvist:| Vetta rossoblù

    Genoa, Granqvist:| Vetta rossoblù

    Due centimetri più di Dainelli, addirittura sette più di Kaladze. Andreas Granqvist difficilmente può passare inosservato. Alto, biondo, fisico imponente: è la grande novità della difesa rossoblù, che per il resto è cambiata poco, visto che in rosa, oltre a Dainelli e Kaladze, è rimasto anche Moretti. Granqvist “vetta” rossoblù, tra le montagne della Val Stubai. Solo il portiere Lukas Zima, classe ’94, lo supera in altezza, un metro e 96 centimetri: lui si ferma a un metro e 93. Ma il destino del ceko è quello di titolare della Primavera, visto che il Grifone avrà in rosa già tre portieri. Taciturno, silenzioso, Granqvist in questi primi giorni da genoano e si è già preso i complimenti di diversi compagni, che ne stanno apprezzando forza fisica e capacità di inserimento palla al piede. Doti che in carriera gli hanno consentito non solo di rivelarsi affidabile difensore ma anche uomo gol. E Granqvist scherza: «Ho insegnato io a Ibrahimovic a segnare».

    Compagni di Svezia, con cui il difensore ha subito segnato, oltre ai 21 gol nelle tre stagioni al Groningen, in Olanda. Questa sua caratteristica potrà essere un’arma in più per il Grifone. «Ho questa capacità di inserirmi in area, voglio sfruttarla. E in Olanda ho imparato a segnare con i piedi e a tirare i rigori», racconta.

    L’anno scorso il più prolifico era stato Ranocchia, altro pennellone da 195 centimetri, con 2 reti, tra l’altro entrambe decisive, prima della sua partenza a gennaio, direzione Milano. Dainelli e Kaladze, invece, si erano fermati a quota 1. E da qui si riparte, con un Grifone che può sfruttare in avanti i centimetri e i chili di Granqvist, ma anche di Kucka (186 cm), Pratto (188), Ribas (189), Constant (184) e Birsa (184). Lo svedesone ora fa i conti con la dura preparazione fisica della serie A. Condivide la stanza con il connazionale Linus Hallenius (in lista di partenza) e si guarda intorno per cercare di imparare l’italiano in fretta. «Quando sono in hotel leggo un libro in italiano che ho sul computer, per riuscire a capire bene prima di tutto il linguaggio in campo», spiega Granqvist, che durante le partitelle guida la retroguardia utilizzando già qualche parola in italiano. Si prepara a insidiare il posto dell’inossidabile coppia Dainelli-Kaladze. E all’ombra dei tre “spilungoni”, intanto, cresce Luka Krajnc, 17enne subito aggregato alla prima squadra: sguardo sveglio, fisico già formato e ottimi “fondamentali”. Lo sloveno per il futuro, lo svedese per il presente. «Qui in Italia c’è uno dei campionati più importanti, con attaccanti del valore di Eto’o, Ibrahimovic, Di Natale e Totti. Per difendersi non contano tanto i singoli ma soprattutto il lavoro dell’intero reparto». Granqvist dall’alto dei suoi 193 centimetri è già pronto a caricarsi sulle spalle il vecchio Grifone.

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