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    Genoa, gli ex Antonini e Iachini ti spiegano come si batte la Juve

    Genoa, gli ex Antonini e Iachini ti spiegano come si batte la Juve

    • Marco Tripodi

    Battere la Juventus non è mai facile. Anche se giochi in uno stadio infuocato come il Ferraris.

    Eppure nella Genova rossoblu la Vecchia Signora ha spesso trovato vita dura.
     

    Come due stagioni fa, quando proprio come adesso la squadra appena presa da Allegri stava viaggiando a gonfie vele verso il Tricolore. Ma in una fresca serata di ottobre Buffon e compagni inciamparono nel Grifone: “Ero entrato in campo da poco – racconta Luca Antonini al Secolo XIX - dovevo giocare dietro e avevo il compito di marcare Pogba. Però la partita era quasi finita e ho fatto come dite voi a Genova, me ne sono battuto il belino dei compiti tattici e mi sono buttato avanti. Ho visto il pallone che arrivava e mi ci sono lanciato. E ho fatto gol”.

     

    Trent'anni prima di Antonini, il Genoa fece un'altra impresa, questa volta addirittura in rimonta. Era il 1981 e la Juventus di Giovanni Trapattoni fu battuta a Marassi 2-1, con il gol decisivo di Pasquale Iachini: “Come faccio a dimenticarmi quel pomeriggio? - ricorda anch'egli al Secolo XIX - La Juve veniva da sei vittorie consecutive, noi eravamo in lotta per la salvezza. Ci superammo, reagimmo al sinistro di Cabrini. Pareggiò Romano, poi arrivò quel contropiede: un'azione perfetta, duettai con Briaschi e misi la palla nell'angolino dopo una lunga corsa”.

    “Quel giorno – prosegue ancora Iachini - facemmo tutti il massimo e con Simoni decidemmo un bagno d'umiltà: lasciammo una certa libertà di movimento al meno tecnico dei bianconeri, Claudio Gentile, mentre per il resto marcammo a uomo in ogni zona del campo. Funzionò perchè vincemmo”

     

    Tornando al presente Antonini dà la sua personale ricetta su come battere questa Juve, nonostante le assenze di Pavoletti e Veloso: “Ntcham è imprevedibile lo schiererei solo se non avessi alternative. Ci sarebbe Rigoni ma in avanti dà il meglio, si inserisce e fa gol. La mia idea è quella di avanzare Izzo davanti alla difesa. Sarebbe una mossa da provare, naturalmente cambiando modulo e passando al 3-5-2, come quella volta che battemmo la Juve”.

     

    Per l'ex esterno di Genoa e Milan, il fattore determinante tuttavia potrebbe essere un altro: “Si gioca in casa e lì il Genoa ha una marcia in più, l'effetto Ferraris va sfruttato. Davanti a quei tifosi ogni squadra va in difficoltà. Ed è un vantaggio su cui puntare. La Juve è la chance giusta per riprendersi: non c'è niente da perdere, se pareggi o vinci hai fatto l'impresa”


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