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    Genoa, Gasperini: 'Vi spiego come metto la squadra in campo'

    Genoa, Gasperini: 'Vi spiego come metto la squadra in campo'

    Il tecnico del Genoa Gian Piero Gasperini ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "A metà degli anni Novanta allenavo le giovanili della Juve. Usavo il 4-3-3 ma in Italia il 90% era 4-4-2, era tutto uno scimmiottare Sacchi. L’Ajax era fantastico, giocava 3-4-3 e i calciatori ballavano. Tutti sulle punte, coordinatissimi, si allenavano facendo aerobica. Dopo averli visti, mi sono stufato di dire a un terzino 'vai!' e all’altro 'resta!' per non sbilanciarci. E mi sono messo anche io a tre dietro. L’ho imparato dai bambini olandesi. I i due attaccanti avversari non vedevano palla, avevamo il possesso del gioco. È cambiato tutto quando abbiamo perso alle finali Primavera davanti a 200 persone. Ho capito che i giovani non interessavano più: pensavo di smettere, sono andato a Crotone in C1. Quando l’ho detto a mia moglie, mi ha guardato come se fossi matto: 'Io non ci vengo'. Se ho mai giocato con tre centrali puri? Mai. Almeno uno dei due laterali è un ex terzino, come Antonini o Marchese. Gli ex terzini sono migliori nell’impostazione, hanno l’anticipo, sono più bravi nelle uscite. Antonini è stato una rivelazione da terzo di destra: attento, un martello. Il play, invece, non è indispensabile. La mia idea di difesa è accorciare, aggredire. Posso difendere a tre, a quattro, anche in nove. Contano l’anticipo, che non si fa più, e il contrasto, su cui spesso li arbitri fischiano fallo. Se riesci, la gente va in delirio. Se non riesci, becchi gran fischi. L’Atletico Madrid ti aspetta davanti all’area con gente di 1.85-1.90 che corre e mena come un fabbro. È un modo di difendersi. Il mio è diverso. Se aspetti, vedi la palla tre volte in 40 minuti. Quando l’avversario fa troppi passaggi di fila, mi agito. La Juve ci ha messo lì, poi ci ha mollato un attimo e ci abbiamo provato al 94’ e ha segnato Antonini. Che ci faceva lì? Non lo so… Ma c’è una logica. Eravamo al 94’, potevamo difendere un risultato d’oro e invece riguardate l’azione: abbiamo giocatori che pressano nella loro area correndo in avanti. Ah, i giornali hanno scritto che Mandragora marcava a uomo Pogba. Falso: io gli avevo chiesto solo tre cose. Uno: coprire gli inserimenti della mezzala tra il nostro difensore di destra e l’esterno. Due: raddoppiare su Tevez e Llorente. Tre: giocare semplice. Se Pogba fosse andato dall’altra parte, mica lo avrebbe seguito".

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