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    Genoa, frizioni tra Labbadia e l'Hertha. Il club vaglia il piano B

    Genoa, frizioni tra Labbadia e l'Hertha. Il club vaglia il piano B

    • Marco Tripodi
    Questa sera al Franchi, contro la Fiorentina, Abduolaye Konko è pronto a fare il suo debutto da allenatore in quella Serie A a lungo frequentata nel corso della sua carriera da giocatore.

    Ma la permanenza del giovane tecnico francese sulla panchina del Genoa è destinata ad avere vita breve. Del resto la stessa società, nel comunicato stampa in cui si annunciava l'esonero di Andry Shevchenko, ha definito temporaneo l'affidamento della guida tecnica al duo composto oltre che da Konko anche dal suo collaboratore Roberto Murgita. Tutto dunque lascia presupporre che già domani, o al più tardi mercoledì, il Grifone possa accogliere il suo quarto allenatore stagionale.

    Il nome in pole position per sedersi sulla panchina più instabile d'Italia è sempre quello di Bruno Labbadia. L'italo-tedesco è il prescelto dal team manager Johannes Spors ma la trattativa, benché ben avviata, appare tutto fuorché scontata. Labbadia ha infatti ancora un contratto in essere con l'Hertha Berlino, club guidato nella passata stagione. Prima di accettare una nuova proposta il tecnico assiano dovrà quindi risolvere il precedente legame. Aspetto solo puramente formale.

    Stando a quanto riporta la stampa tedesca, infatti, l'Hertha e Labbadia nei frequenti colloqui avuti nei giorni scorsi non avrebbero ancora trovato l'intesa circa la buonuscita pretesa dall'allenatore per svincolarsi dal club. Una situazione che qualora non dovesse sbloccarsi a breve rischierebbe di allungare ulteriormente i tempi dell'insediamento a Pegli del 55enne ex centrocampista anche del Bayern.

    Se ciò dovesse accadere il Genoa prolungherà il mandato ad interim di Konko, pur continuando a vagliare soluzioni alternative. Tra quest'ultime appare poco probabile quella emersa nei giorni scorsi relativamente ad un possibile ingaggio di Dejan Stankovic. Un profilo, quello del serbo, troppo simile a quello di Shevchenko per essere in grado di convincere la dirigenza rossoblù a puntare nuovamente su un grande ex campione del nostro campionato con poca esperienza in panchina.

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