Genoa, Falque: 'Sono stato due mesi senza la mia famiglia ma ho colmato il gap con i compagni'
L'attaccante spagnolo, arrivato a gennaio in prestito dal Torino, è ora pronto per dare il proprio contributo alla causa del Grifone: "L’interruzione è arrivata in un momento in cui stavo riprendendo - ha spiegato Falque al Secolo XIX - Ho sfruttato questo periodo per migliorare la forma fisica dopo gli infortuni alla caviglia e al quadricipite che mi avevano frenato negli ultimi mesi. Rispetto ai compagni il gap era grande. Ora l’ho colmato, sto bene e ho una voglia matta di tornare. Voglio fortissimamente aiutare il Genoa. Lo devo a presidente, società, mister, compagni. Mentalmente sono carico".
Per il 31enne di Vigo la quarantena è stata particolarmente ardua da affrontare, essendo rimasto a Genova senza famiglia e domiciliato in albergo: "Mi è mancata soprattutto la mia famiglia. I contatti quotidiani sono serviti ad andare avanti, ma non potevano sostituire la voglia di vederla, di viverla e averla vicina. Sono rimasto a Genova per più di due mesi senza vederla. Mi sono dedicato a lavori di prevenzione infortuni che mi hanno fatto bene, visto che la stagione era iniziata con un po’ di problemi fisici. Ricordo momenti duri e anche giorni più lunghi di altri. Vedevo quello che accadeva fuori e il morale non era certo alto".
A tenergli compagnia, spesso, ci ha pensato un vicino di camera d'eccezione: mister Nicola, anch'egli ospite del medesimo hotel. "Capitava spesso di incontrarci. Ho avuto la possibilità di conoscerlo meglio. Abbiamo parlato di un mare di argomenti, a partire dalla pandemia e da quello che stava capitando intorno a noi. Poi naturalmente abbiamo parlato tanto di calcio. È una persona aperta, intelligente. Davvero preparata".