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    Genoa, dilemma Spence: vale i soldi del riscatto? La Juve può dare la risposta

    Genoa, dilemma Spence: vale i soldi del riscatto? La Juve può dare la risposta

    • Marco Tripodi
    In Inghilterra da anni lo considerano un talento ad intermittenza. Un giocatore in grado di fare grandi cose ma troppo spesso non capace di ripeterle sul lungo periodo. Quale sia il reale valore di Djed Spence se lo chiede anche il Genoa che a gennaio ha scommesso su di lui ma con la cui maglia ha finora ha giocato appena sei partite. Di cui soltanto due per intero. L'ultima, per altro, più di un mese fa. Eppure l'esterno anglo-giamaicano potrebbe rivelarsi una delle armi in più del Grifone in questo finale di stagione. 

    Sbarcato in rossoblù nell'ambito dell'operazione che ha portato al Tottenham Radu Dragusin, il 23enne londinese sta trovando non poche difficoltà nel ritagliarsi uno spazio nel Grifone di Alberto Gilardino. Lanciato subito titolare nelle prime tre gare successive al suo arrivo in Liguria, contro Salernitana, Lecce ed Empoli, Spence è presto scivolato indietro nelle gerarchie del tecnico genoano. Dopo averlo tenuto in panchina per tutto il tempo nelle sfide di metà febbraio contro Atalanta e Napoli, Gilardino lo ha ripescato nei successivi impegni con Udinese, Inter e Monza, gettandolo nella mischia nella ripresa ma regalandogli un minutaggio sempre crescente.

    Proprio la prestazione di sabato scorso contro i brianzoli, ma in parte anche quella con i nerazzurri del lunedì precedente, ha però fatto intravedere il potenziale atletico e tecnico di un giocatore che il Genoa potrebbe riscattare a giugno versando agli Hotspurs la non indifferente cifra di 10 milioni di euro. Una somma certamente eccessiva per quanto visto finora ma che lo stesso Spence potrebbe presto giustificare. Magari già nella prossima gara contro la Juventus.

    Domenica allo Stadium Gilardino dovrà infatti fare i conti con una batteria di esterni ridotta all'osso da squalifiche e infortuni e l'ex Tottenham sarà uno dei pochi interpreti del ruolo abili e arruolabili. Una situazione lo candida a riprendersi una maglia da titolare a sei settimane di distanza dall'ultima volta. E chissà che non possa essere per lui la volta buona per guadagnarsi finalmente la fiducia di un ambiente che ancora non ha capito che sia un bluff, un campione o semplicemente una comunque accettabile via di mezzo.

     

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