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    Genoa, la dirigenza valuta provvedimenti per Retegui dopo il rigore conteso a Gudmundsson

    Genoa, la dirigenza valuta provvedimenti per Retegui dopo il rigore conteso a Gudmundsson

    La scenetta avvenuta sabato sera a Marassi tra Mateo Retegui e Albert Gudmundsson non è piaciuta affatto alla dirigenza del Genoa. 

    Il litigio tra il centravanti italo-argentino e il collega di reparto islandese su chi dei due dovesse incaricarsi di tirare il rigore concesso ai danni del Monza è uno di quegli episodi che rischiano di minare la serenità di un intero spogliatoio. Anche perché avvenuta in piena diretta televisiva ma soprattutto perché rappresenta il remake di una scena già vista con protagonisti i medesimi giocatori. Già lo scorso 21 gennaio contro la Salernitana Retegui e Gudmundsson avevano inscenato un siparietto simile. E anche in quel caso sul dischetto ci andò poi l'ex AZ Alkmaar.

    Sulla questione ha cercato di gettare acqua sul fuoco Alberto Gilardino. Nell'immediato post-gara il tecnico rossoblù ha detto in tv che i due giocatori avevano ripetuto la scena dell'Arechi per scaramanzia, dal momento che allora aveva portato bene al Grifone. Una ricostruzione ruffiana e intelligente ma ovviamente lontana da una realtà che dice ben altro. Il dualismo tra il numero 11 e il numero 19 rossoblù, almeno dagli undici metri, c'è. Ma per l'allenatore il tiratore principale è e rimane Gudmundsson.

    La questione, tuttavia, difficilmente verrà insabbiata da una dirigenza sempre molto attenta a ciò che avviene in campo e fuori. Secondo Il Secolo XIX nei prossimi giorni ci sarà un confronto con Retegui, avente come oggetto proprio il caso-rigori. Il vertice servirà a stabilire che le gerarchie prestabilite vanno rispettate. E per l'italo-argentino non è da escludere neppure la possibilità che arrivi anche una sanzione pecuniaria.

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