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    Genoa, Criscito: 'Col Bari giocherò anche zoppo. Che male il rigore con la Samp'

    Genoa, Criscito: 'Col Bari giocherò anche zoppo. Che male il rigore con la Samp'

    Mimmo Criscito non molla. Dopo aver festeggiato la promozione anticipata del suo Genoa in Serie A, il numero 4 rossoblù, vicino al ritiro dal calcio giocato, mette nel mirino il prossimo traguardo. Questa volta personale, più che collettivo: "Ho un problema al polpaccio e sto facendo di tutto per recuperare in vista Bari - ha raccontato a Primocanale - giocherò anche con una gamba sola, fosse solo per due minuti. Voglio giocare davanti ai miei tifosi per l'ultima volta".

    Come annunciato da tempo, con il termine dell'attuale stagione agonistica finirà anche la carriera del sesto giocatore più presente nella storia del club più antico d'Italia. Comprensibile, quindi, come Criscito voglia godersi questi ultimi giorni da calciatore. Il difensore partenopeo è poi tornato sui motivi che l'hanno spinto, a gennaio, a chiudere in anticipo la sua esperienza in Canada per far rientro a Pegli: "Mi sentivo in debito con questa squadra, finalmente sono felice. Non è una rivincita personale perché avevo solo un obiettivo in testa: riportare il Genoa in A. Ringrazio la società che mi ha dato l’opportunità di ritornare, i genoani meritano questi palcoscenici. L'episodio dello scorso anno (il rigore fallito contro la Sampdoria che di fatto ha condannato il Grifone alla retrocessione, ndr) mi ha fatto molto male. È vero che nel calcio non ci sono solo cose belle, ma quel rigore è ancora nella mia mente e non lo dimenticherò mai. Per fortuna è arrivata una gioia che mi permette di concludere la carriera in questo modo".

    Criscito ha parlato anche del segreto che ha permesso al Genoa di conquistare l'immediata risalita: "Il nostro gruppo è unito e questa è stata l'arma vincente per il ritorno in Serie A: non c’è mai stata una lite in allenamento perché tutti eravamo dalla stessa parte"

    Una battuta, infine, sul suo ultimo allenatore: "Mister Gilardino è stato una sorpresa per tutti, da calciatore era timido ma da allenatore è l’opposto: vive ogni partita come se fosse una finale".

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