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    Genoa, con Gilardino il Ferraris è tornato ad essere il Tempio rossoblù

    Genoa, con Gilardino il Ferraris è tornato ad essere il Tempio rossoblù

    C'era una volta il tempio rossoblù. Uno stadio in cui ogni avversario aveva timore a mettere piede e nel quale il club più antico d'Italia costruiva le sue fortune. 

    C'era una volta e adesso c'è di nuovo quel luogo in cui il Genoa sta provando ad aprirsi la strada che porta dritti dritti verso il ritorno in Serie A. Merito del nuovo condottiero del Grifone, colui che ne ha preso le redini in corsa e ne ha raddrizzato il volo dopo un avvio incerto. 

    Se il Luigi Ferraris è tornato ad essere un vero e proprio fortino per Strootman e compagni il merito va infatti ascritto principalmente ad Alberto Gilardino. Con il suo arrivo ad inizio dicembre i rossoblù hanno completamente ribaltato il proprio rendimento casalingo, ottenendo un bottino quasi perfetto e assolutamente antitetico rispetto alla prima parte di stagione. 

    Nelle sette partite interne con Alexander Blessin in panchina il Genoa aveva ottenuto appena una vittoria, l'1-0 sul Modena della sesta giornata, segnando appena sei gol e incassando in totale soltanto 8 dei 21 punti disponibili. Proprio un KO tra le mura amiche, lo 0-1 con il Cittadella del 4 dicembre costò il posto al tecnico tedesco, sostituito prima provvisoriamente poi in maniera definitiva dal suo collega della Primavera. 

    E con Gilardino le cose per il Grifone sono subito cambiate. A cominciare dal primissimo impegno. Già all'esordio contro il rampante Sudtirol l'ex Violinista è riuscito infatti ad ottenere quel successo che era diventato una chimera per il suo predecessore. La vittoria sui biancorossi era però solamente il preludio di un lungo cammino tutt'ora in essere. Dopo di allora, infatti, il Genoa in casa ha disputato altri sei incontri, vincendone cinque e facendosi imporre il pareggio esclusivamente dal Pisa a fine gennaio. Il tutto senza subire neppure una rete e al contrario violando quella avversaria in ben 13 occasioni, sette delle quali nelle ultime due gare. Un ruolino di marcia in crescendo che rende quasi imbarazzante il confronto tra i due allenatori alternatisi sulla panchina rossoblù. 

    A conti fatti con lo stesso numero di partite giocate al Ferraris, Gilardino ha ottenuto quasi due volte e mezzo i punti conquistati da Blessin, raddoppiando il numero dei gol fatti e soprattutto azzerando quello dei subiti.

    Marassi è dunque tornato ad essere il Tempio rossoblù, quel luogo nel quale il Grifone sta provando a mettere in discesa l'irto percorso che conduce in Serie A, sfatando il sortilegio che pareva averlo avvolto nei mesi passati.

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