Getty Images
Genoa, Ballardini si gioca il futuro in tre gare
L'inizio di stagione tra alti e bassi e soprattutto le due pesanti sconfitte esterne incassate in casa di Sassuolo e Lazio non sono per nulla piaciute ad Enrico Preziosi il quale starebbe già pensando ad una eventuale svolta tecnica in corsa qualora nelle partite che precedono la seconda sosta della Serie A i rossoblu non dovessero cambiare marcia.
Una scelta drastica che ha radici antiche. Che il feeling tra il re dei giocattoli e l'allenatore romagnolo non sia mai stato eccellente lo dimostrano le due mancate conferme di quest'ultimo nel 2010 e nel 2013. Subentrato in entrambi i casi a stagione in corso per Ballardini non fu sufficiente evitare la retrocessione ad un Genoa impelagato nei bassifondi della classifica per guadagnarsi la fiducia del proprio presidente in vista dell'annata successiva.
Una situazione che ha rischiato seriamente di ripetersi anche nella scorsa primavera quando Preziosi confermò il tecnico subentrato a Juric a metà novembre soltanto dopo lunghe settimane di tira e molla.
Nei piani presidenziali il prescelto a condurre il Grifone di questa stagione sarebbe dovuto essere l'ex centrocampista idolo della Nord Davide Nicola. Soltanto le pressioni degli uomini a lui più vicini gli fecero cambiare idea inducendolo a dare per una volta fiducia all'ex allenatore di Cagliari e Lazio. Una fiducia ad ogni modo tutt'altro che incondizionata e che presto potrebbe rivelarsi un boomerang per lo stesso Ballardini, sulle cui spalle continua ad aleggiare il fantasma di Nicola. E nel frattempo anche la tifoseria, fino alla scorsa primavera compatta nel chiedere la conferma dell'allenatore ravennate, comincia a spaccarsi riguardo ad un suo possibile addio in corsa.