Genish, ex ad di Tim: 'Serve rinegoziare l'accordo con DAZN. Elliott? Ha lasciato l'azienda in una palude'
Sulle voci relative al fondo Kkr, Genish precisa: «Quella di Kkr non è un’offerta ma una manifestazione di interesse, che richiede una due diligence su un’azienda quotata e arriva a sorpresa sul tavolo del CdA solo dopo che l’AD Luigi Gubitosi aveva ricevuto segnali di sfiducia e dopo che era già stato convocato un board per discuterne. In tre anni Gubitosi ha perso il 20% dei ricavi e il 60% degli utili, per non parlare di come è salita la leva e crollato il titolo».
«Gubitosi – ha aggiunto – ha perso la fiducia del cda dopo che non ha portato i risultati in tutti i settori e ultimamente anche per il contratto di DAZN. Il mix tra sport e offerta digitale è corretto, ma l’accordo finanziario è sbagliato. Conosco i vertici di DAZN, e ora che c’è un nuovo management sono certo che si siederanno a un tavolo per rinegoziare su altre basi i termini dell’accordo».
Sugli 11 miliardi dell’offerta: «Credo che Telecom abbia tanto potenziale e asset unici e irripetibili da valorizzare. Ma per creare valore ci vuole tempo. Se TIM nei nove mesi non avesse avuto quei risultati, nessun fondo avrebbe osato farsi avanti con un’offerta di quel tipo a un prezzo così basso. Inoltre dubito che la proposta sia nell’interesse del Paese, dei dipendenti e di tutti gli azionisti. Se Kkr per massimizzare la leva caricasse il gruppo di debiti, paura già condivisa dalle agenzie di rating tra cui Fitch, i primi a rischiare sarebbero i dipendenti, e mi creda in TIM ci sono ottime persone».
«Le ricordo che anche Elliott, che ha supportato Gubitosi e la sua nomina, nel marzo 2017 è arrivata con un piano, mai realizzato, promettendo di raddoppiare il valore, e poi un anno dopo se n’è andata lasciando l’azienda in una palude, a pagare un dividendo che con gli investimenti che deve fare sul 5g e sulle reti non si può permettere», ha aggiunto Genish a proposito del fondo che in Serie A controlla il Milan.