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    Gazzetta.it - Maignan vittima di buu razzisti durante Verona-Milan: la denuncia del portiere

    Gazzetta.it - Maignan vittima di buu razzisti durante Verona-Milan: la denuncia del portiere

    • Simone Gervasio
    La tensione che ha accompagnato tutto l'andamento di Verona-Milan non si è placata neanche dopo che l'arbitro Marinelli ha posto fine alla gara vinta per una rete a zero dai rossoneri. La squadra di Fonseca è stata prima, durante e dopo il match contestata così com'è stata criticata la società e la gestione del presidente Cardinale. Al fischio finale però l'agitazione è cresciuta ancor di più.

    BUU RAZZISTI - In mezzo al campo infatti si sono trovati diversi giocatori e ce n'era uno che, più degli altri, sembrava concitato. Si trattava di Mike Maignan, capitano del Milan, che protestava e si lamentava con il direttore di gara. Come riporta La Gazzetta dello Sport, il motivo è presto detto: il portiere francese ha sentito dei buu razzisti mentre si trovava nella sua porta durante la gara. Lo speaker ha quindi chiesto di evitare manifestazioni di razzismo, scatenando così i fischi dello stadio, come ricostruisce il quotidiano. Con questo sottofondo, le due squadre sono rientrate negli spogliatoi.

    IL PRECEDENTE—  Impossibile non collegare la sua protesta con quanto successo nella scorsa stagione a Udine. Allora, era il 20 gennaio, Maignan segnalò all'arbitro buu razzisti, uscì dal campo e la partita fu anche fermata per qualche minuto. I primi cori razzisti indirizzati a Mike Maignan arrivarono intorno al 26' di Udinese-Milan: il portiere richiamò l'arbitro Maresca e lo speaker dello stadio rivolse un primo appello ai sostenitori casalinghi. Le offese però continuarono e al 33' il francese lasciò il campo, seguito da tutti i compagni di squadra e dal tecnico Stefano Pioli. Dopo 5' di sospensione, la gara riprese. Nel post partita Maignan disse: "È una cosa che non deve succedere negli stadi. Ho sentito versi di scimmia. Non è la prima volta che succede, ma ho sentito il sostegno di tutti. Siamo qui per giocare a calcio, per dare tutto ai nostri tifosi e fare spettacolo. Ero arrabbiato e abbiamo deciso di andare negli spogliatoi. Poi abbiamo parlato e siamo tornati in campo. La risposta migliore è stata vincere questa partita". Qualche giorno dopo fu accolto in parte il reclamo dell’Udinese che, anziché disputare una gara a porte chiuse come era stato in un primo tempo deciso, giocò due gare con la Curva Nord priva di spettatori.

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