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Gazzetta - Milan e Theo Hernandez destinati a separarsi a fine stagione
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La Gazzetta dello Sport in edicola oggi è piuttosto perentoria sull'argomento: il futuro di Theo Hernandez al Milan è scritto e molto difficilmente condurrà al prolungamento di un matrimonio iniziato nell'estate del 2019 e che, da contratto, dovrebbe esaurirsi nel giugno 2026. I contatti tra le parti per provare a siglare un'intesa che conduca al rinnovo sono stati interrotti da tempo e nemmeno il blitz a Milano del suo agente Manuel Garcìa Quilòn a metà dicembre è servito a smuovere le acque. Il terzino francese, al centro di ripetute voci di mercato sia la scorsa estate – Bayern Monaco, PSG e Real Madrid le squadre alle quali è stato accostato – che nell'ultima finestra di mercato di gennaio (il Como ci ha provato concretamente), chiede da tempo un adeguamento al rialzo del suo attuale ingaggio da 4,5 milioni di euro netti. Ma il Milan ha preso tempo, considerando anche la deludente stagione disputata sin qui dal classe '97.
Anche a Rotterdam, nell'andata del playoff di Champions League contro il Feyenoord, è andata in scena per l'ennesima volta la versione in tono decisamente minore di Theo Hernandez. Poco arrembante, guardingo, lontanissimo parente del giocatore devastante nella stagione dell'ultimo Scudetto ma anche, seppur sempre con minore continuità, nell'annata successiva. Se già l'ultimo atto della gestione Pioli (2023/2024) aveva mostrato a più riprese un Theo in evidente fase calante, che alla consueta fase difensiva un po' troppo svagata mostrava i primi segnali di peggioramento anche in termini di spinta, le difficoltà evidenziate sia durante il periodo di guida tecnica di Paulo Fonseca che quello con Sergio Conceiçao hanno accentuato il problema.
E' la stessa Gazzetta dello Sport ad evidenziare un aspetto piuttosto curioso, emerso in tutta la sua forza nella sfortunata trasferta di Rotterdam ma che è ormai una costante da agosto ad oggi. Secondo quanto rilevato da Opta e Sofascore, dei 43 passaggi effettuati da Theo Hernandez durante la partita contro il Feyenoord soltanto una piccola percentuale (24%) è stato eseguito in avanti, col compito dunque di guadagnare metri di campo. Molto alto, al contempo, il dato relativo ai tocchi all'indietro (36%), che si mantiene significativo anche allargando lo spettro a tutte le partite e a tutte le competizioni alle quali il 19 rossonero ha partecipato (22%). Ma oltre ai numeri c'è di più, ossia l'atteggiamento: Theo Hernandez sembra aver smarrito quell'esuberanza, quella prepotenza atletica mista a sfrontatezza che, nei suoi primi anni di Milan, lo portava spesso e volentieri a sovrapporre sulla corsia sinistra – per effettuare cross o ricevere il pallone di ritorno del grande amico Leao – o a lanciarsi centralmente in progressioni palla al piede spesso concluse con qualcosa di pericoloso.
Quell'immagine del giocatore francese si è smarrita ormai da tempo e non può non aver indotto il Milan a fare le sue valutazioni e i suoi ragionamenti. Dopo 6 anni assieme, la lunga storia d'amore tra il Diavolo e Theo Hernandez potrebbe essere giunta davvero alla sua conclusione.
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Anche a Rotterdam, nell'andata del playoff di Champions League contro il Feyenoord, è andata in scena per l'ennesima volta la versione in tono decisamente minore di Theo Hernandez. Poco arrembante, guardingo, lontanissimo parente del giocatore devastante nella stagione dell'ultimo Scudetto ma anche, seppur sempre con minore continuità, nell'annata successiva. Se già l'ultimo atto della gestione Pioli (2023/2024) aveva mostrato a più riprese un Theo in evidente fase calante, che alla consueta fase difensiva un po' troppo svagata mostrava i primi segnali di peggioramento anche in termini di spinta, le difficoltà evidenziate sia durante il periodo di guida tecnica di Paulo Fonseca che quello con Sergio Conceiçao hanno accentuato il problema.
E' la stessa Gazzetta dello Sport ad evidenziare un aspetto piuttosto curioso, emerso in tutta la sua forza nella sfortunata trasferta di Rotterdam ma che è ormai una costante da agosto ad oggi. Secondo quanto rilevato da Opta e Sofascore, dei 43 passaggi effettuati da Theo Hernandez durante la partita contro il Feyenoord soltanto una piccola percentuale (24%) è stato eseguito in avanti, col compito dunque di guadagnare metri di campo. Molto alto, al contempo, il dato relativo ai tocchi all'indietro (36%), che si mantiene significativo anche allargando lo spettro a tutte le partite e a tutte le competizioni alle quali il 19 rossonero ha partecipato (22%). Ma oltre ai numeri c'è di più, ossia l'atteggiamento: Theo Hernandez sembra aver smarrito quell'esuberanza, quella prepotenza atletica mista a sfrontatezza che, nei suoi primi anni di Milan, lo portava spesso e volentieri a sovrapporre sulla corsia sinistra – per effettuare cross o ricevere il pallone di ritorno del grande amico Leao – o a lanciarsi centralmente in progressioni palla al piede spesso concluse con qualcosa di pericoloso.
Quell'immagine del giocatore francese si è smarrita ormai da tempo e non può non aver indotto il Milan a fare le sue valutazioni e i suoi ragionamenti. Dopo 6 anni assieme, la lunga storia d'amore tra il Diavolo e Theo Hernandez potrebbe essere giunta davvero alla sua conclusione.
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Commenti
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Ciao e grazie (piu te al Milan piu che altro)