
Gazzetta - Juventus, ora mancano 30 milioni: tra mercato di giugno e le riflessioni di Exor, cosa può succedere
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STANZIATI - C'è di buono che una spesa del genere, "una tantum" (solo una volta), non va a incrementare il costo annuo della squadra, a meno che la Juve non si affidi l'anno prossimo ad un allenatore dallo stipendio superiore a quello di Motta, 3,5 milioni. Motta che, se si accasasse altrove, produrrebbe una risoluzione contrattuale in grado di alleggerire quanto messo da parte.
IL NODO - Exor, come ormai è noto, ha imposto l’autosufficienza dopo l'ultimo aumento di capitale: per rispettare la tabella di marcia che dovrebbe portare alla generazione di un utile entro il 2026/27, le perdite dovrebbero rimanere entro i 32 milioni, erodendo non più di un terzo del capitale sociale che, al 30/6/2024, risulta di 15 milioni. Quindi cosa ne consegue, all'atto pratico? Che sarà necessario aggiustare un po' il piano per l'estate, secondo lo studio della Gazzetta, proventi aggiuntivi da calciomercato per almeno 30 milioni. Non basterà qualche operazione di contorno, anche perché la squadra è uscita anzitempo sia dalla Champions sia dalla Coppa Italia privandosi di ulteriori guadagni da aggiungere a quelli già percepiti con il ritorno nella massima competizione europea.
LA FINESTRA DI GIUGNO - Viene in aiuto il Mondiale per Club e quel che ne consegue: dal 1° al 10 giugno è prevista una finestra di mercato straordinaria indetta dalla FIFA per le squadre partecipanti: paradossalmente, la Juve dovrebbe sfruttarla per vendere giocatori e ridurre le perdite di bilancio. Il tutto a meno che John Elkann, n.1 di Exor, non decida di riaprire il portafogli avallando un nuovo aumento di capitale. Sono ore di riflessione febbrile, anche perché se si indebolisce troppo la rosa si rischia di mancare l'accesso alla Champions League, perno fondamentale del piano.
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El Can apri il portafoglio e ripiana, che per tutto il resto non sei buono