
Juventus: società colpevole come Motta. Elkann e il record di allenatori esonerati
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Guardando alla dirigenza e alla proprietà della Juventus, sarebbe troppo facile puntare il dito oggi, a frittata fatta. Su queste pagine invece abbiamo iniziato a descrivere gli errori di Cristiano Giuntoli e della proprietà da mesi, fin da tempi non sospetti (ad esempio qui, a gennaio: Juventus in crisi, tutti gli errori di Giuntoli: da Vlahovic a Danilo, nel mirino le scelte di mercato e gestione). Gli sviluppi dell'ultimo mese hanno reso evidenti colpe e responsabilità della dirigenza e della proprietà, che non sono inferiori a quelle dell'allenatore appena esonerato.

LE COLPE DI GIUNTOLI - Per la prima volta nella sua carriera, Giuntoli, che nei suoi quasi due anni a Torino ha avuto il grande merito di aver ridotto il monte ingaggi e l'età media della rosa, si è trovato fra le mani la gestione di un budget importante (senza il 'freno' De Laurentiis), e per la prima volta ha dovuto gestire in prima persona anche la comunicazione di un club importante come la Juventus. Il risultato è stato che l'ex ds del Napoli in questa stagione ha speso cifre enormi per acquisti fino a questo momento fallimentari (Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez), e dal punto di vista della gestione della comunicazione ha lasciato spesso a desiderare. In particolare, anche i tifosi bianconeri più scettici rispetto al progetto Motta, imputano a Giuntoli il fatto di non aver difeso a sufficienza l'allenatore durante la stagione e, in ultima istanza, di averlo scaricato e abbandonato al proprio destino.
LE RESPONSABILITA' DELLA PROPRIETA' - Infine, il capitolo proprietà. L'errore principale, lo ribadiamo, è stato quello di dare troppo potere a Giuntoli, non affiancandogli altri uomini di calcio. Il presidente Gianluca Ferrero e l'ad Maurizio Scanavino, stimati professionisti in altri ambiti, non sono uomini di calcio. E nel momento della crisi lo si è visto. La situazione attuale, sotto questo aspetto, ricorda quella della Juventus di Jean-Claude Blanc e Giovanni Cobolli Gigli, anch'essi non propriamente cresciuti a pane e calcio. Lì, fu l'inesperto Alessio Secco a pagare tutte le conseguenze, oggi il più navigato Giuntoli. C'è un dettaglio statistico poi che accomuna le Juventus che, nel corso degli ultimi 20 anni, hanno avuto come punto di riferimento John Elkann: il cambio di allenatore a stagione in corso. In tutta la storia della Juventus è accaduto nove volte e in cinque di queste la dirigenza della Juventus era, o è, diretta espressione di Elkann: Giancarlo Corradini al posto di Didier Deschamps nel 2006-07 (presidente Giovanni Cobolli Gigli), Ciro Ferrara al posto di Claudio Ranieri nel 2008-09 (presidente Giovanni Cobolli Gigli), Alberto Zaccheroni al posto di Ciro Ferrara nel 2009-10 (presidente Jean-Claude Blanc), Paolo Montero al posto di Max Allegri nel 2023-24 (presidente Gianluca Ferrero) e Igor Tudor al posto di Thiago Motta 2024-25 (presidente Gianluca Ferrero). Elkann, che ha avuto il merito attraverso le ricapitalizzazioni di Exor di salvare la Juventus dal punto di vista finanziario, dopo il caso plusvalenze e l'esclusione dall'Europa per un anno, rifletta su questo tipo di gestione di dirigenza e allenatori.
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Commenti
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Il conto degli allenatori sostituiti non è esatto. Descamps si è dimesso non esonerato.