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Gazidis: 'Milan, potenziale enorme. La proprietà è incredibilmente forte, ecco i quattro punti per tornare al top'
SULLA STRATEGIA PER RIPORTARE IL MILAN AL TOP - "C'è un piano ben definito per rimettere il Club su un percorso sostenibile e positivo, basato su quattro aspetti. Il primo è il calcio, che è sempre la cosa più importante, sull'aspetto calcistico abbiamo bisogno di una strategia che metta in ordine i nostri costi e che allo stesso tempo migliori le nostre prestazioni sul campo, che è difficile. La seconda colonna è lo stadio, vitale nel calcio italiano e a Milano abbiamo l'opportunità più straordinaria. La terza colonna è la modernizzazione del Club, stiamo facendo delle cose molto interessanti a livello digitale. Abbiamo lanciato la nostra nuova App l'anno scorso e il nostro sito nuovo quest'anno. Abbiamo fatto un tour digitale in Cina che ha ottenuto 20 milioni di 'impression'. Stanno succedendo molte cose in ambito digitale, anche con l'entrata di nuovi sponsor e alla nostra abilità di dare valore a nuovi sponsor, grazie a questo brand che continua ad essere enorme. La quarta colonna è il panorama calcistico, specialmente dopo il Covid: le cose cambieranno, i momenti di crisi possono creare cambiamenti e noi vogliamo essere al centro di questo cambiamento, vogliamo essere al centro nello sviluppo del calcio. Ciò necessita di una presenza forte nell'associazione dei Club europei, l'Uefa e la Fifa, e negli organi qui in Italia, come la Lega e la Federazione, modellando il calcio per il futuro. Queste quattro cose sono le basi del nostro piano. Abbiamo una proprietà incredibilmente forte e siamo assolutamente convinti che possiamo rimettere questo Club sul percorso giusto. Ci vorrà del tempo, ma il potenziale qui è enorme, la passione per questo Club, per il calcio in Italia, la portata globale di questo Club è enorme. In più, la città stessa è stata rigenerata, è internazionale, estroversa e moderna, progressista, molto inclusiva, Milano è molto dinamica".
SUL RAZZISMO - "La cosa interessante del calcio è che riflette la società ma al tempo stesso guida quest'area. Un mio motto personale è che il pregiudizio è il nemico della prestazione. Da una parte possiamo parlare di questo tema come un problema della società, ed è un problema che dobbiamo assolutamente affrontare come società. Però è anche un problema di prestazione, perchè le organizzazioni che sono meno diverse e meno inclusive, performano peggio".