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Gattuso: 'Nel mio Milan si rispettavano le regole! Ora se dici qualcosa di sbagliato i calciatori si lamentano...'
PUO' TORNARE LA MENTALITA' DEL VECCHIO MILAN? - "Non scordiamo che le cose sono cambiate, un allenatore deve trovare ragazzi disposti a fare sacrifici, a migliorarsi, a fare qualcosa in più. Oggi devi stare attento a dire qualcosa ai ragazzi, se gli dici qualcosa poi iniziano a lamentarsi, cercano alibi: le cose sono cambiate".
SULLO SPOGLIATOIO - "Sono le piccole cose che sono cambiate, prima ad esempio si sentiva solo roba italiana. Ora se metti qualcosa di italiano si mettono a ridere. C'è solo roba straniera, hip hop, se metto Pupo tutti ridono. Oggi è diverso, hanno tutti le cuffie, magari si guardano anche le partite inglesi o spagnole che giocano in altri orari. Sono loro abitudini, è cambiato tutto".
INDIVIDUALISTI - "Ora ognuno pensa al suo orticello, a fare le cose come è abituato a fare. Ma è una problematica che hanno tutti in Serie A, in tutti gli spogliatoi. Nel 1999, ad esempio, la musica non si metteva e si stava concentrati. Ho provato anche ad allenatore a toglierla, ma piace a tanti anche se mi dà fastidio personalmente. Quindi ho fatto io un passo indietro, anche se forse è meglio ascoltare Pupo che la schifezza che passa adesso (ride, ndr)".
SULL'ESSERE CAMPIONI - "Per essere grandi campioni bisogna essere coerenti, anche fuori dal campo e non basta mai il talento. Uno che non salta mai l'allenamento, che è coerente, che arriva sempre puntuale, che fa il suo lavoro a 360 gradi, che rispetta ogni regola. Per questo dico che Maldini è stato il più forte al mondo, perché era sempre sul pezzo. Avrebbe potuto vivere di rendita e invece non ha mai mollato niente. Il segreto di quel gruppo storico è stato questo, se c'era una regola veniva rispettata alla lettera".