Gattuso: 'Difesa a tre, al Milan serve passione. Per giocare a calcio bisogna far fatica. André Silva va via facile'
SU COSA SIGNIFICA PER RINO QUESTO GIORNO: 'Un giorno importante e una grandissima responsabilità, questi giocatori è un piacere allenarli. Ha 16 nazionali, ha una età media di 23 anni. Possono fare di più e devono fare di più, ma le preoccupazioni più grandi erano andare all'Ofi Creta o al Pisa, dove non c'erano società. Qui c'è tutto da questo punto di vista. A me i giornali a volte fanno ridere, sembra che ho sempre allenato gli esordienti. Adesso sta a me dimostrare'.
SU QUALI SONO I PROBLEMI DEL MILAN: 'Io ho la mia metodologia, giocheremo con la difesa a tre. Abbiamo dei concetti chiari, di tempo e spazio. Dobbiamo lavorare su questi concetti. Dopo quello che ho visto o non ho visto, non sono miei problemi. Ho avuto un grande rapporto con Montella, abbiamo idee diverse ma da lui ho avuto grande disponibilità. A lui piace partire dal basso, io vorrei verticalizzare di più'.
SUL CONCETTO DI GRUPPO: 'Per me non sono solo i giocatori, ma tutti quelli che sono a contatto con loro. Mi dispiace per i miei ragazzi della Primavera, volevo completare il discorso perchè ho visto dei grandi miglioramenti in loro. Gli ero entrato nella testa, lo vedevo giorno dopo giorno e li ringrazio per quello che mi hanno dato, vi assicuro che è stato tanto'.
SULLA SUA STORIA AL MILAN: 'Provo le stesse emozioni di quando giocavo, io quando supero il cancello di Milanello è un paradiso. Qua devi solo pensare a giocare a calcio, vedi i campi e ti viene il mal di testa, hai solo l'imbarazzo della scelta. Qui il 6 del mese arrivano gli stipendi puntualmente, c'è solo bisogno di passione e io la ho. Mi dà una grande adrenalina, per me è un sogno allenare questa squadra'.
SU QUALI SARANNO LE DIFFICOLTA': 'Questa squadra può fare di più, noi oggi dobbiamo diventare squadra. Dobbiamo scendere in campo e saper soffrire, coprire bene il campo e non prendere le ripartenze. Dare l'impressione di essere squadra, serve uno spirito battagliero. La qualità c'è, dobbiamo dare l'idea di saper soffrire'.
SULLA CLASSIFICA ATTUALE E LA PROSPETTIVA CHAMPIONS: 'Io non guardo la classifica, dobbiamo guardare alla sfida di Benevento come a una finale di coppa del Mondo. Ci sono 72 punti a disposizione, ho giocato tanti anni a San Siro e se non stai bene fisicamente e mentalmente, è uno stadio dove la palla pesa. Dobbiamo dare qualcosa in più a livello mentale ai ragazzi'.
SULLA PERSONALITA' CHE MANCA ALLA SQUADRA: 'E' vero, ma mi sembra anche riduttivo ogni volta parlare solo di questo in 17 anni di carriera. E' sempre stata la mia dote, sicuramente lo spirito di non voler perdere nemmeno contro mio figlio a calcetto, però mi sembra riduttivo. Io sono passato a Coverciano, ho studiato, non me lo hanno regalato il tesserino. Ci sono dei colleghi molto più bravi che portano novità, le partite non si preparano solo con cuore e grinta. La chiave sono nelle foto che ci sono in giro per Milanello, la storia si è un pò persa, non si può dimenticare il DNA di questo gruppo. Si deve ripartire dal senso di appartenenza, nel calcio si deve saper rispondere alla fatica'.
SULLA TATTICA: 'Dipende da come stanno i ragazzi, sicuro i tre dietro e i quattro centrocampisti'.
SU BERLUSCONI: 'Abbiamo parlato dei due attaccanti, di tutte quelle cose che dice anche a voi. L'ho ascoltato con attenzione e non per finta, c'è grande rispetto per quello che mi ha dato e ha fatto per il Milan'.
SE HA SENTITO YONGHONG LI: 'Il Presidente non parla inglese, ho deciso con il dottor Fassone di scambiare due parole nei prossimi giorni qualche parola. In calabrese non parla (ride ndr)'.
SU UNA SOMIGLIANZA CON UN GIOCATORE ATTUALE DEL MILAN: 'Kessie è quello che mi assomiglia di più, con più esplosività e gol nelle gambe'.
SULLA PREVENZIONE CHE C'E' NEI SUOI CONFRONTI: 'Ho preso tante legnate, mi sono sempre fidato e ho messo in difficoltà le persone che vengono ad allenare con me. Prendo l'esempio dell'Ofi Creta, fu una scelta sbagliata ma era dettata dalla passione. Se non hai una stabilità economica e non ti pagano fai fatica. A Pisa uguale ma abbiamo trovato grandi risultati, la voglia e la passione mi hanno portato ad andare avanti. E' un lavoro tanto complesso e difficile che se non sei sul campo, sui fogli di carta sembra tutto facile. Penso di avere le caratterisitiche giuste per fare questo lavoro, Rino è questo. E' andato in giro per l'Europa per 4 anni. Non mi dà fastidio la prevenzione, da calciatore mi davano dello scarpone. Io la fortuna me la sono cercata, sapevo quello che erano i miei limiti e ci ho giocato, mi sono allenato più degli altri. E' durata 18 anni questa cosa, non mi scandalizza più. Adesso faccio fatica a leggere i giornali, lo facevo da giocatore'.
SUL RISCHIO CORSO DA QUELLI CHE SONO ARRIVATI PRIMA DI LUI COME INZAGHI E BROCCHI: 'Io non sono un calcolatore, ho 39 anni. Voglio vivere la mia vita da protagonista, sono in un grande club e spero di sfruttare l'occasione. Io vado all'ospedale quando mi spacco la testa, prima i punti non li mettono'.
SU COME RISOLVERE I MALI DI QUESTA SQUADRA: 'La mia storia dice che le mie squadre fanno pochi gol e ne subiscono pochi ma ci voglio lavorare, stiamo lavorando su 3 tipi di giocata e vogliamo insistere su quelle. La squadra con il Torino mi è piaciuta, ha provato anche soluzioni diverse'.
SU ANDRE' SILVA: 'E' un giocatore con grandissime qualità, per l'età che ha. Penso che ha grande mercato, è un giocatore forte che se lo proponi in Europa lo prendono. A volte fa grandissimi tagli e non gli viene data palla. Lui fa cose molto belle a livello personale, deve lavorare più per la squadra'.
SULLA CURIOSITA' CINESE SUI RITORNI DELLE BANDIERE: 'E' tornato anche l'8, speriamo non faccia la fine del 9 e del 10 (ride ndr). Sulla carta abbiamo partite facili sento dire, ma in serie A non ci sono partite facili'.
SU BONUCCI E LA FASCIA DI CAPITANO: 'Non aspettatevi nulla, il capitano è Bonucci e resta lui. Ho parlato con una delegazione della squadra quando sono arrivato ieri e vi assicuro che ho trovato una grande voglia. Io gli ho chiesto senso di appartenenza e disciplina e loro mi hanno dato grande disponibilità, a me non interessa se tizio esce la sera o se non gli è simpatico un compagno. A me è capitato in carriera di mettere la gamba per un compagno che non mi era così simpatico'.
SULLA SUA MIGLIORE QUALITA': 'Un allenatore deve avere tante qualità, non devi sbagliare gli uomini e dare intensità negli allenamenti. Qui mi sento a mio agio, con il mio staff sento di avere la padronanza del gruppo'.
SULLA TELEFONATA CHE GLI HA DATO PIU' PIACERE: 'La chiamata di Terim, i messaggi di Ancelotti, Sacchi e tanti altri. Poi è uscita quella foto di Genny di Gomorra e ho chiuso il telefono'.
SU CUTRONE: 'Quello che si fa in allenamento è importante. Parte come tutti gli altri, come Nikola e Andrè. Ha il veleno addosso, è un tarantolato, abbiamo bisogno di questo spirito qui'.
SU SUSO: 'Mi incuriosisce se può sviluppare un qualcosa di nuovo e se può cambiare il suo stile di giocare. Mi incuriosisce anche il fatto che Kessie non va più dentro l'area'.
SUL TRAGHETTATORE: 'Potevo pensarlo se mancavano 4 partite, mi suona strano con 72 punti a disposizione. Non lo dico io, lo dicono le partite che mancano. So di non piacere a tutti, so quali doti ho, so cosa posso dare alle mie squadre'.
SE VUOLE PUNTARE SU UN 11 BASE: 'Lo vedrò negli allenamenti, dalle risposte che mi daranno i ragazzi. E' chiaro che ci sono giocatori fondamentali, ma in allenamento devono pedalare tutti'.
SUGLI ALLENAMENTI: 'Abbiamo dei parametri che seguiamo per gestire gli allenamenti. Domani fare un lavoro muscolare, poi inizieremo a preparare la partita che ci attende. Alla squadra ho detto di non scandalizzarsi se dico qualche parola in più e di non essere permalosi'.
SU QUALI CONSIGLI HA RICEVUTO: 'Di pedalare e di picchiare duro'.