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Gattuso: 'Allenare il Milan un sogno! È una macchina perfetta, sono poche le difficoltà'
Al mattino ti guardi allo specchio e cosa vedi...
"Non mi guardo, ho paura (ride, ndr). Al di là delle battute, vedo una faccia diversa, con qualche chilo e svariati capelli bianchi in più".
Sei soddisfatto di te stesso e dei traguardi che hai raggiunto nella vita?
"Mi sento un uomo felice. Ho una bellissima famiglia e faccio un lavoro che mi piace e mi diverte, per la squadra che ho sempre tifato: è un sogno".
È più difficile avere a che fare con i tuoi figli o con i ragazzi della rosa? Noti delle analogie nel modo in cui ti approcci a loro?
"Penso che ogni ragazzo abbia il suo carattere. Ci sono giocatori che vanno trattati con più fermezza e autorità. Ad altri invece bisogna far sentire quotidianamente affetto e sostegno. I giocatori sono esattamente come figli, bisogna gestirli allo stesso modo".
Tornando al Milan, secondo te qual è stato il momento di svolta della stagione?
"Il Derby di Coppa Italia vinto con l'Inter è stato indubbiamente decisivo, ci ha dato freschezza mentale, tranquillità e nuove energie nervose. Il più grande rammarico è non aver vinto la trasferta di Campionato con la Juventus: vincere a Torino avrebbe riacceso la stagione".
Quest'anno si è discusso tanto di Var, qual è il tuo pensiero al riguardo?
"Secondo me è stata un'innovazione fondamentale. Anche se si può ancora migliorare, si tratta di una tecnologia incredibile, che mette da parte tutti i dubbi".
Nella tua carriera da allenatore prima sulle panchine di Sion e del Palermo, passando poi per OFI Creta e Pisa, hai attraversato momenti difficili. Cosa hai imparato da queste esperienze?
"Penso che siano proprio le difficoltà a farci crescere e maturare. Non sono masochista, ma mi piace lavorare sotto pressione e nelle difficoltà: sono tutte esperienze che mi porto nel mio bagaglio tecnico. Devo dire che di difficoltà al Milan ce ne sono ben poche, è una grandissima struttura, una macchina perfetta".