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Gasperini contro il VAR, il presidente degli arbitri replica: "Si informi sulle regole prima di giudicare"
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Il tema arbitrale continua ad essere caldissimo, dopo giorni di forti discussioni per i diversi episodi lasciati in eredità dall'ultimo turno di Serie A, ed è stato rinfocolato dal clamoroso calcio di rigore concesso nella giornata di ieri dall'arbitro turco Meler in favore del Bruges e contro l'Atalanta. Una valutazione costata la sconfitta nell'andata del playoff di Champions League e che ha mandato su tutte le furie l'allenatore nerazzurro Gian Piero Gasperini, che nell'immediato post-gara si è sfogato così: "Le decisioni arbitrali italiane contagiano il calcio generale. Tutti ora hanno un'idea sui falli completamente diversa: i falli di mano creano polemiche ma a volte è davvero difficile. Il dramma vero sono i contatti. La stragrande maggioranza dei calciatori urla, strilla, tutti hanno l'intenzione di rubacchiare. La direzione attuale non so da chi sia guidata, sicuramente da pochi. Ma non c'entra niente con il gioco del calcio. Io non conosco più le regole. Mettetevi tutti d'accordo, anche le tv, perché poi ci si sguazza in queste cose. Magari qualcuno dice pure che Hien ha toccato. Ormai gli arbitraggi sono completamente distanti da tutto quello che dicono anche i calciatori. Questo è uno sport completamente diverso da quello che è stato per secoli".
CAOS ARBITRALE A BRUGES, FURIA ATALANTA: COSA E' SUCCESSO
La contrarietà di Gasperini agli ultimi indirizzi arbitrali nasce da diverso tempo e, anche recentemente, aveva portato ad una dura presa di posizione nei confronti del VAR e del suo utilizzo: "Io sono assolutamente in difficoltà col VAR, credo che abbia completamente modificato il gioco del calcio. Anche chi è nel calcio da tanti anni non si riconosce in quello che è questo nuovo regolamento, indipendentemente dai vantaggi o svantaggi che uno può avere in una partita. È uno strumento che non ha valorizzato il gioco del calcio. Lo ha peggiorato enormemente. Ha tolto i contrasti, ha messo tanta confusione sui falli di mano. A me non piace. A me non piace assolutamente. È vero che si sono alcuni casi eclatanti che il VAR effettivamente scopre, ma ce ne sono anche troppi che hanno reso questo gioco un qualcosa di diverso; un qualcosa di diverso nello spirito, nell'origine, nei movimenti, nella coordinazione, nello sviluppo del gioco, nei movimenti dei giocatori... Un insieme che non ha migliorato sicuramente il gioco, ma anzi ha creato tanta confusione. Anche nei tifosi. Perché le polemiche sono triplicate in quanto non c'è certezza di regolamento. Può essere tutto e il contrario di tutto. È uno strumento che è diventato troppo poco utile".
BRUGES, NILSSON NON CI STA: "QUELLO DI HIEN E' RIGORE NETTO"
Proprio su quest'ultimo aspetto è intervenuto, con un riferimento specifico alle frasi pronunciate dall'allenatore dell'Atalanta il presidente dell'AIA Antonio Zappi. Che in conferenza stampa è tornato ad evidenziare le difficoltà degli arbitri stessi ad “aggirare” un protocollo VAR elaborato come quello attuale: "Sono un inguaribile ottimista, le battaglie non sono mai perse. Ho preoccupazione e senso di responsabilità legate alla guida di un gruppo così complesso che comprende 30 mila persone. Su Gasperini posso dire che è un allenatore eccezionale ed è giusto che dica la sua in merito, sulle prestazioni arbitrali. Lo dice lui e lo confermo io, se gli arbitri avessero maggiore collaborazione potrebbero lavorare meglio. Alcuni giorni fa ha affrontato il ragionamento dell'interpretazione rispetto al protocollo, riguardante il rapporto fra l'arbitro sul campo e la sala di Lissone. Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un'informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole. Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano... Cerchiamo di stemperare i toni e rientrare nella comprensione, perché siamo tutti qui per lavorare al meglio".
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La contrarietà di Gasperini agli ultimi indirizzi arbitrali nasce da diverso tempo e, anche recentemente, aveva portato ad una dura presa di posizione nei confronti del VAR e del suo utilizzo: "Io sono assolutamente in difficoltà col VAR, credo che abbia completamente modificato il gioco del calcio. Anche chi è nel calcio da tanti anni non si riconosce in quello che è questo nuovo regolamento, indipendentemente dai vantaggi o svantaggi che uno può avere in una partita. È uno strumento che non ha valorizzato il gioco del calcio. Lo ha peggiorato enormemente. Ha tolto i contrasti, ha messo tanta confusione sui falli di mano. A me non piace. A me non piace assolutamente. È vero che si sono alcuni casi eclatanti che il VAR effettivamente scopre, ma ce ne sono anche troppi che hanno reso questo gioco un qualcosa di diverso; un qualcosa di diverso nello spirito, nell'origine, nei movimenti, nella coordinazione, nello sviluppo del gioco, nei movimenti dei giocatori... Un insieme che non ha migliorato sicuramente il gioco, ma anzi ha creato tanta confusione. Anche nei tifosi. Perché le polemiche sono triplicate in quanto non c'è certezza di regolamento. Può essere tutto e il contrario di tutto. È uno strumento che è diventato troppo poco utile".
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Proprio su quest'ultimo aspetto è intervenuto, con un riferimento specifico alle frasi pronunciate dall'allenatore dell'Atalanta il presidente dell'AIA Antonio Zappi. Che in conferenza stampa è tornato ad evidenziare le difficoltà degli arbitri stessi ad “aggirare” un protocollo VAR elaborato come quello attuale: "Sono un inguaribile ottimista, le battaglie non sono mai perse. Ho preoccupazione e senso di responsabilità legate alla guida di un gruppo così complesso che comprende 30 mila persone. Su Gasperini posso dire che è un allenatore eccezionale ed è giusto che dica la sua in merito, sulle prestazioni arbitrali. Lo dice lui e lo confermo io, se gli arbitri avessero maggiore collaborazione potrebbero lavorare meglio. Alcuni giorni fa ha affrontato il ragionamento dell'interpretazione rispetto al protocollo, riguardante il rapporto fra l'arbitro sul campo e la sala di Lissone. Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un'informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole. Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano... Cerchiamo di stemperare i toni e rientrare nella comprensione, perché siamo tutti qui per lavorare al meglio".
Commenti
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Di cosa ci lamentiamo sempre, se non ci fosse il Var vincerebbero sempre le stesse squadre grazie...