Getty Images
Gasperini all'Inter, la rivincita della scuola italiana, alla faccia di Leonardo e Villas Boas
di Xavier Jacobelli
direttore www.quotidiano.net
Adesso che è ufficiale, possiamo enumerare i dieci buoni motivi per cui definire felice la scelta di Gian Piero Gasperini quale nuovo allenatore dell'Inter.
1) Il successore di Leonardo ha 53 anni, viene dalla gavetta, ha lavorato benissimo nel settore giovanile della Juve e a Crotone, ha riportato il Genoa all'onor del mondo riguadagnandogli anche una dimensione europea due anni fa, dopo 17 stagioni di attesa. E' uno degli esponenti più brillanti della scuola calcistica italiana. Meritava l'opportunità che Moratti gli ha offerto: perchè se l'è conquistata sul campo, perchè non vende fumo, perchè saprà essere all'altezza della situazione.
2) Gasperini predilige il gioco d'attacco. Parafrasando l'adagio degli antichi padri romani, a primum vivere il signore di Grugliasco predilige primum audere, per prima cosa osare. E la storia delle sue squadre è lì a ricordarlo. Niente tattiche sparagnine, niente atteggiamenti utilitaristici. Il potenziale offensivo dell'Inter è tale da esaltare il 3-4-3 gasperiniano, che, per esaltarsi ha bisogno di un sostegno costante degli esterni alla manovra offensiva e di una retroguardia dinamica.
3) Ecco perchè, Gasperini avrà bisogno del sostegno integrale della società, senza se e senza ma. Sia quando arriveranno le prime, naturali difficoltà che mettono ala prova tutti sia sul fronte del mercato. L'importante è che Branca non ripeta gli errori di un anno fa quando Benitez avvertì subito che la rosa nerazzurra, la cui età media era di 29,6 anni, fosse la più vecchia fra le grandi squadre europee e dovesse essere ringiovanita. Lo spagnolo non fu ascoltato, gli vendettero pure Balotelli e sappiamo com'è andata a finire. E, per favore, anche se Gasperini è mato lo stesso giorno e lo stesso mese di Mouirnho, basta con qualunque riferimento al tempo di Josè. Il passato non ritorna.
4) Gasperini non ha la pretesa di avere inventato il calcio. Preferisce essere piuttosto che apparire, è un uomo di camp che crede nella compattezza del gruppo. Dicono avrà problemi di gestione dello spogliatoio dei campioni del mondo in carica. Può essere. Ma forse non li hanno avuti anche Mancini, Mourinho, Benitez e Leonardo? La differenza fra un grande allenatore e un pessimo allenatore è che il primo non ha paura di misurarsi con i propri giocatori e di imporsi, il secondo o traccheggia o se la fa sotto. All'Inter, Gasperini ha tutto per diventare un grande allenatore.
5) Personalmente, avrei condiviso anche la scelta di Beppe Baresi, per il quale sarà interessante verificare quale nuovo ruolo Moratti intenda ritagliargli addosso, considerato che il vice di Gasperini sarà Caneo. Ma puntare su Gasperini è comunque un atto di coraggio del presidente, un anno fa piantato in asso da Mourinho nella sera in cui l'Inter tornò campione d'Europa dopo 45 anni; all'inizio di giugno abbandonato da Leonardo, irresistibilmente attratto dai 24 milioni di euro che fodereranno la sua scelta di vita parigina.
6) Gasperini all'Inter è anche la rivincita della scuola italiana su alcuni tecnici stranieri e mercenari, convinti di insegnarci come si gioca al calcio nel campionato della nazionale per 4 volte campione del mondo e per una volta campione olimpica, ma lesti a fuggire dopo avere rimpinguato il proprio conto in banca.
7) Gasperini all'Inter alla faccia di Leonardo, che umanamente è stato motivo di profonda delusione, anche per chi ne ha sempre difeso la libertà di passare all'Inter dal Milan; ne ha apprezzato la signorilità e il modo di concepire i rapporti con gli avversari;pensava che la sua presenza nel calcion italiano potesse arricchire lui e il calcio italiano.
8) Gasperini all'Inter alla faccia di Villas Boas, l'uomo che una settimana fa giurava amore eterno ai poveri tifosi del Porto e adesso passeggia per Stamford Bridge e promette che con il Chelsea farà sfracelli. Il Chelsea di Abramovich che, pur di avere l'ex assistente di Mourinho, ha speso circa 30 milioni di euro fra clausola rescissoria e ingaggio del portoghese. Contento Abramovich, contenti tutti, ma nessuno può dimenticare l'inverecondo trattamento riservato dal russo a Carlo Ancelotti, cacciato in malo modo dopo avere vinto titolo inglese e Coppa d'Inghilterra al primo anno ed essere arrivato secondo nella stagione successiva.
9) Gasperini all'Inter, Allegri al Milan, Conte alla Juve, Luis Enrique alla Roma: si annuncia un torneo votato al gioco e al divertimento. Speriamo sia così perchè, per recuperare il divario con Premier League, Bundesliga e Liga, abbiamo un gran bisogno di un calcio coraggioso che ci appassioni e non ci annoi.
10) Gasperini all'Inter è anche un successo della meritocrazia. Il lavoro paga. Altri, invece, fra i colleghi di Gasperini, dovrebbero pagare per lavorare.