Galvano trascina il Brescia a suon di gol: gli occhi di Inter e Atalanta sul Lewandowski della Val Trompia
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RENDIMENTO MONSTRE - Prima punta centrale in un 4-2-3-1, Galvano nasce a Gardone Val Trompia il 29 agosto 2008 e inizia presto a giocare a pallone a 6 anni nelle valli del bresciano. Prima il Valtrompia 2000, poi lo Sporting Club Brescia e quindi il Voluntas gli sono servite come trampolino per l'approdo al Brescia dove arriva nell'agosto del 2020. In questa stagione fa parte del gruppo Under 17 dove finora ha all'attivo 9 gol e 2 assist in 10 partite disputate. Inevitabile qualche testa anche in Primavera dove, seppur con meno impatto in zona gol giocando da seconda punta, ha all'attivo 10 presenze fra Campionato e Coppa Primavera con 1 gol.
GLI OCCHI DI INTER E ATALANTA - La Voluntas tra l'altro è passata da tempo sotto la gestione della famiglia Esposito (Salvatore e Sebastiano hanno acquistato delle quote della società) e in questa stagione è tornata ad essere una società affiliata al Brescia. Negli ultimi anni ha però tenuto un legame diretto con l'Inter che è proprio uno dei club che oggi è sulle tracce di Galvano. Le sue prestazioni, infatti, non sono passate inosservate per molte delle rivali affrontate in stagione. Oltre all'Inter c'è anche l'Atalanta fra i club più attenti alla sua crescita.
FRA LEWANDOWSKI E... RETEGUI - Da sempre prima punta, dato che il senso del gol è di quelli rari a questa età, ha svelato in un'interivsta concessa al sito ufficiale della Figc di aver cambiato mentalità e aver iniziato la stagione con una mentalità diversa dal passato: "Non voglio mai accontentarmi, cerco sempre di migliorarmi e per questo il mio rendimento non mi sorprende. Il mio obiettivo è la doppia cifra". Gli esempi da seguire per un giocatore così giovane sono tanti. Lui ha confermato che: "Il mio idolo è Lewandowski, ma al Brescia c'è un giocatore come Bisoli (che non è una prima punta ndr.) che è una guida e un esempio per tutti". Per caratteristiche, tuttavia, oggi Galvano è meno tecnico del bomber polacco e un metro di paragone più percorribile potrebbe essere quello con Mateo Retegui, centravanti dell'Atalanta e della Nazionale azzurra.
Commenti
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bene, bravi, mandatelo a far panchina in serie A e a fare la fine del famoso successors di Baggio...