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Galliani: 'Raiola poteva portare via Donnarumma gratis dal Milan due volte. Quella volta con Sergio Ramos...'
RIPRESA - "I tempi li può dare solo il virus, bisogna capire cosa succederà. Siamo in Lombardia, sappiamo morti e contagi. E' molto difficile, perché il 4 maggio tutte le altre persone si potranno muovere ma a distanza, forse si potrà partire con allenamenti individuali che però non c'entrano con il calcio. Secondo il mio amico Max Allegri, da quando riprenderanno gli allenamenti di gruppo serviranno altre 3-4 settimane. Ammesso che si parta con allenamenti individuali il 4, poi si dovrà ricominciare a giocare a calcio con partitelle e da lì altre 4 settimane almeno. Quindi non lo so. Ci sono altre 12-13 partite e poi ancora le Coppe europee per le squadre partecipanti".
IMPOSSIBILITA' RIPRESA - "Conti rischiano di saltare tra A e B? Stra-saltano per aria. Con l'indebitamento che hanno già i club e la perdita dei ricavi delle televisioni diventerebbe una situazione drammatica. Non è solo l'ultima rata dei diritti tv, ma anche le partite che mancano. L'Uefa deve versare circa ancora 400 milioni alle squadre ancora in corsa. Anche i top club europei rischiano la bancarotta. Hanno costi alti e non hanno più ricavi. Il Real Madrid e il Barcellona avevano museo e negozio che fatturano milioni di euro, la visita al Camp Nou è il secondo museo di Spagna come numero di persone. Non ci sono più ricavi e solo costi, nessuno è in grado di reggere una non conclusione della stagione".
MONZA - "Le mie idee sono molto chiare. Le squadre di Serie B e C non hanno risorse per riprendere campionato se non quando la situazione sarà normalizzata. Non ci sono soldi per sostenere questi protocolli costosissimi, poi ci saranno anche i problemi trasferte: viaggi, alberghi, ecc. Per la Serie A sono spese sopportabili, in C non ci sono ricavi e in B pochissimi. Per cui, e lo dico contro l'interesse del Monza, non posso non capire che questi due campionati non possano cominciare se non quando la situazione non sarà tornata non dico al pre-virus, ma quasi. Tutti sopporteranno gli stadi vuoti, ma con gli altri costi incrementali come si fa. Congelare la classifica o riprendere quando sarà tutto alla normalità? Noi non vogliamo nessuna vittoria a tavolino. Un giorno si ricomincerà a giocare e si dovrà ripartire da dove ci siamo fermati: finire il campionato e solo allora iniziare una nuova stagione. Anche perché B e C non hanno competizioni europee o problemi nazionali. Capisco che l'Uefa spinga perché ha da incassare anche i soldi della fase a gironi entro il 2020".
MOMENTO IN CUI HA PENSATO CHE IL GRANDE MILAN ERA FINITO - "L'estate del 2012, quando vendiamo Ibrahimovic e Thiago Silva. Dopo 8 anni stanno ancora giocando. Poi è stato bravissimo Allegri a tenerci in Champions per altri due anni, ma noi nel 2012 perdiamo i nostri big e vendiamo quei due. Quello è il momento in cui finisce la leggenda del Milan primo nel ranking europeo".
ALLEGRI - "Quello a cui più affezionato? Ha vinto uno scudetto e una Supercoppa Italiana, ultimo scudetto di una squadra che non sia la Juventus. Sono molto legato a tutti gli allenatori: Sacchi, Capello, Ancelotti, Allegri, Zaccheroni... Sono sempre stato un difensore strenuo degli allenatori, sono contrario ai dirigenti che mangiano gli allenatori e riesco a creare con loro un buonissimo rapporto. Ancelotti mi chiama spesso e con Allegri ci sentiamo tutti i giorni. Max ha avuto a disposizione straordinaria nel 2010/11 e ha vinto uno scudetto. Buonissima nel 2011/12 e siamo arrivati secondi, lasciamo lì tutto il resto. E nel 2012/13 siamo arrivati terzi con una squadra non più straordinaria. Rapporto qualità/prezzo, Allegri ha fatto più del suo. Nel 2011/12 potevamo vincere lo scudetto, abbiamo un concorso di colpa io e Allegri. Noi volevamo vincere la Coppa Italia e abbiamo forzato Thiago Silva in quella dannata semifinale facendolo giocare, si è fatto male e poi abbiamo avuto tanti problemi. Se fossimo stati più prudenti magari cambiava. E se fosse arrivato il mio amico Carlitos (Tevez, ndr) nel gennaio 2012, magari avremmo vinto lo scudetto".
TEVEZ - "La foto? Non sono matto, avevo tutto di lui. Non si è più fatta perché il mondo del calcio è fatto di tante cose. E' andata così. Con lui credo avremmo vinto lo scudetto, magari non avremmo venduto sia Ibra che Thiago Silva. Io vedevo un attacco Ibrahimovic-Tevez e sognavo. Boccone più indigesto? Questo e mollare Roberto Baggio alla Juventus nel 1990. L'avevo preso. Cos'è successo? E' andato alla Juve".
IL PIU' FORTE CON LA MAGLIA DEL MILAN - "Non ci sono mai dubbi nella mia testa: Marco van Basten".
ANEDDOTO SERGIO RAMOS - "Ho visto Sergio Ramos con Piqué. Ancelotti stava lasciando il Real e volevo portarlo al Milan, lui va a cena con i dirigenti del Real e io mi trovo a tavola con Ramos, che si avvicina e mi chiede quanto guadagnava Thiago Silva al Milan. Gli dico e lui mi risponde: "E' proprio quello che ho chiesto al mio presidente! Grazie". E l'ha ottenuto. Qualche anno dopo ero a cena da Cipriani a Ibiza e c'era Sergio Ramos, vado a pagare e... aveva pagato lui!".
FATICA PIU' GRANDE A CONVINCERE BERLUSCONI - "1988, io e Sacchi a covincerlo di mollare Borghi per prendere Rijkaard. Contro la Juventus avevamo visto questo straordinario talento e Berlusconi si innamorò: "Prendiamolo!". Se avesse giocato Borghi non avremmo potuto prendere Rijkaard. E Borghi nel pre-campionato aveva fatto benissimo, e io e Arrigo spingevamo il presidente a spingere un sacco di soldi per prendere Rijkaard".
PARTITA CHE MI HA FATTO ARRABBIARE DI PIU' PER L'ARBITRAGGIO - "Un Juventus-Milan che qualcuno si ricorderà, due ripartenze incredibili bloccate senza un motivo al mondo".
'JUVE CON MAGGIORI ATTENZIONI DA PARTE DEGLI ARBITRI'? - "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere (ride, ndr)".
PROPRIETA' STRANIERE PER RILANCIARE CALCIO IN ITALIA - "Anche la Juventus ha una proprietà straniera, Exor ha sede legale ad Amsterdam e sede fiscale a Londra. E' una multinazionale quindi mezza straniera. Che cosa è successo a parte i bianconeri, che il danaro si è spostato dall'Europa all'Asia e agli Stati Uniti. Io ho visto uno studio dell'Uefa che ha dimostrato che negli ultimi 5 anni nessun grande club di un Paese è stato comprato da un ricco uomo di quel Paese. Tutti sono passati ad americani o asiatici".
CRISI CORONAVIRUS PUO' CAMBIARE EQUILIBRI NEL CALCIO? - "I diritti tv hanno cambiato la gerarchia del calcio. Negli anni '50-'60 c'erano solo i ricavi da stadio, quindi Eusebio stava a Lisbona e Cruijff ad Amsterdam. Poi i diritti tv hanno cambiato la gerarchia e sono scomparsi i club nobili delle nazioni che non hanno grandi ricavi. Non è un caso che le 16 squadre arrivate avanti in questa Champions sono tutte dei cinque Paesi che hanno più introiti dalle tv. Dipende tutto dal petrolio, PSG e Manchester City ad esempio potrebbero risentirne. Diversa è la situazione di club che vivono del loro, come Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco: hanno un fatturato tutto derivante dai ricavi tradizionali, sono di nazioni importantissime, ma l'Inghilterra sarà sempre più forte. Sapete perché incassano così tanto dai diritti tv? Perché si parla inglese, è una questione linguistica: il mondo ricco parla inglese".
MINO RAIOLA - "Si lavora bene con lui, ho sempre lavorato bene con lui e devo ringraziarlo sempre. Ha preso ricchissime commissione, ma avrebbe potuto portar via Donnarumma a zero lire due volte e non l'ha fatto. Con me si è sempre comportato in maniera corretta. Certo è un po' caro, ma non posso dire nulla contro di lui (ride, ndr)".