Sorpresa, Galliani è il nuovo allenatore del Milan. Ma Allegri lo sa?
In volo da Palermo a Milano, stanotte Adriano Galliani ha testualmente dichiarato ad Alessandra Bocci, inviata della Gazzetta dello Sport: “Ho messo a posto due o tre pedine e abbiamo fatto pace, ma il presidente Berlusconi non c’entra, il presidente è sereno. Lo sento tutti i giorni e conosco bene il suo umore. So che cosa pensa. Ma io non ho bisogno di sollecitazioni: mi arrabbio da solo. E mi arrabbio quando vedo cinque mediani”.
Come come? Galliani a Palermo "ha messo a posto due o tre pedine" e ha fatto pace con Allegri? E quando le ha messe a posto, nell'intervallo, visto che il tecnico ha poi mandato in campo Emanuelson, Bojan, Pazzini ribaltando la gara e passando da 2-0 per i siciliani al 2-2 finale?
Quindi il pareggio del Barbera è "merito" delle scelte tattiche di Galliani? Quindi Galliani è il nuovo allenatore del Milan: ma Allegri lo sa?
Urge chiarire subito se trattasi di equivoco o altro perchè, altrimenti, la già travagliata situazione rososnera si complica e, la spiacevole sensazione che Allegri sia diventato un tecnico sotto tutela, potrebbe non rimanere soltanto una spiacevole sensazione.
Se, invece, tutto nasce dal tentativo del vicepresidente vicario e amministratore delegato di smorzare pubblicamente gli effetti della furiosa telefonata presidenziale post partita, decisamente l'impresa non è stata coronata da successo.
Le cronache immediatamente susseguenti al 2-2 finale riferiscono di un Cavaliere imbufalito per i moduli tattici continuamente cambiati da Allegri e per il disastroso primo tempo.
La critica ci sta tutta, sia chiaro e lo stesso allenatore, con franchezza che gli fa onore, ha riconosciuto i propri errori, oppotunatamente corretti. Altrimenti il Milan non sarebe mai riuscito a pareggiare contro i rosanero, protagonisti della miglior prestazione stagionale.
Eppure, un conto è criticare il proprio tecnico, magari in privato e non con la massima risonana mediatica. Un altro è indebolirne la posizione con sortite degne di miglior causa.
In tutt'altre faccende affaccendato, evidentemente Berlusconi dimentica che in estate, per ordine suo il Milan è stato smantellato con una pervicacia e una determinazione che hanno raso al suolo la squadra. E il nuovo organico è nettamente più debole del precedente. Tanto che Allegri sta letteralmente facendo i tripli salti mortali carpiati per affrontare la più grave crisi tecnica mai vissuta dal club nei ventisei anni e mezzo di gestione Berlusconi. O no?
Berlusconi sa certamente che, fra gli altri, Thiago Silva e Ibrahimovic giocano nel Psg; Gattuso nel Sion; Seedorf nel Botafogo; Nesta nel Montreal Impact; Van Bommel nel Psv Eindhoven, Zambrotta cerca squadra e Inzaghi allena gli allievi del Milan.
Non si hanno invece notizie calcistiche di Niang, Traorè; Constant si è appena affacciato alla ribalta; Acerbi sta fra le riserve; De Jong fatica; Pazzini ha segnato 3 gol a Bologna e si è fermato; Pato è appena rientrato; Robinho è ancora disperso. E meno male che c'è El Shaarawy.
Allegri non sta facendo i salti mortali. Sta facendo miracoli.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com