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    Galeone: 'Conte e Spalletti si lamentano, Allegri sta zitto e allena'

    Galeone: 'Conte e Spalletti si lamentano, Allegri sta zitto e allena'

    Galeone racconta Max Allegri. Un'intervista dal titolo in prima pagina: "Allegri mi ha detto: il mio miracolo è questa Juve di giovani". Mentore del tecnico juventino ne parla così a Tuttosport: "Ha stupito anche me, lo ammetto. Che avrebbe messo a posto lo squadra lo dicevo e ne ero sicuro al 100 per cento, ma che addirittura potesse arrivare fino al secondo posto... Gliel’avevo proprio detto: Max, se arrivi tra le prime quattro fai un miracolo! Perché quando tu fai un mercato e prendi Pogba e Di Maria, cerchi di recuperare Chiesa , punti un difensore forte... L’allenatore si mette in testa una ipotetica formazione. Ma di questi giocatori, pronti via, Max non ne ha avuto manco uno! Lui però non si scomponeva e mi diceva: “Tranquillo, ora la mettiamo a posto. Ho dei giovani interessanti”. Aveva ragione. Giovani interessanti, ma soprattutto i suoi guizzi: non vede come li ha messi giusti? Otto partite vinte senza subire gol e in queste 8 partite ha giocato il derby con il Torino fuori casa, poi con l’Inter, con la Lazio". 
     
    QUALITA' - "Intelligenza tattica e capacità di motivare il gruppo. Max, e di questo la società gli deve rendere atto, non si è mai lamentato dei giocatori che ha o che non ha. Parla sempre bene di tutti e non va mai in difficoltà nonostante gliene abbiano dette di tutti i colori: che non ha dignità, che doveva dimettersi... Beh, lui è rimasto tranquillo puntando sui giovani senza dire “manca questo, manca quell’altro”. No, non manca nessuno! Questo penso e spero che l’abbia imparato un po’ da me. Se dici certe cose metti troppa responsabilità al ragazzino e dai un alibi alla squadra. Max in questo è perfetto. Eppoi ha la lettura delle partite. Sa come intervenire, sa dov’è il debole della squadra. Ha pazienza perché sa che prima o poi l’occasione la trova. Lui fa i cambi e le partite le vince, altri allenatori fanno i cambi e le perdono". 
     
    IL CONFRONTO - "Max si arrangia. Per dire: è uno che fa giocare Alex Sandro centrale di sinistra. E dici: ma dove caz... l’ha visto Alex Sandro centrale di sinistra?!? Ma lui ragiona: non ha più la coscia per giocare a quattro, Cuadrado non ce l’ho, Bonucci fa fatica... Allora punto su Danilo uomo base che dirige tutto e dico ad Alex di fare solo la fase difensiva. Questo lavoro Spalletti, Conte eccetera non lo fanno. Gli altri si lamentano, Max adatta i giocatori e fa creder loro che possono fare quel tipo di gioco che gli chiede. Questa è la sua forza. Convince e insegna, insieme con i suoi collaboratori. Questo vuol dire insegnare e fare gli allenatori di calcio. Gli altri tirano sempre fuori gli alibi. Presente la storia della squadra in Champions che è come un cliente con 10 euro in un ristorante da 100 euro? Ecco, Allegri queste cose non le dice. I “100 euro al ristorante” li spende e basta, ma anche 200 quando viene con me e gli faccio prendere un vino buono...". 

    RUOLO PIU' CENTRALE - "Leggo che potrebbe avere un ruolo ancor più centrale nella gestione dell’area sportiva. Immagino che John Elkann abbia molta fiducia in lui e sappia che Allegri è uno dei pochi in grado di far tornare la società ai livelli più alti. Con un allenatore del genere la parte tecnica la risolvi di sicuro. Poi, è chiaro che possa migliorare qualcosa sull’estetica calcistica. Ma dipende anche dai giocatori che hai. Se fai i conti con delle assenze e devi far crescere giovani è evidente che devi proporre un altro tipo di calcio. Devi stare più attento perché il margine di errore di Miretti, Fagioli, Soulé è un pochino più elevato. Se invece recupera Di Maria, Chiesa, Cuadrado, Pogba con il Rabiot che c’è adesso è evidente che Max proporrà qualcosa di meglio anche sul piano del gioco. Alla lunga con le grandi se non giochi bene e non hai qualità non vinci". 

    MAX ALL'ESTERO - "Io vorrei vederlo in una big straniera prima o poi. Gliel’ho detto! Ma lui non è convinto. Tre anni fa telefonarono a me per convincerlo ad andare al Paris Saint Germain, convincerlo ad andare a parlare con il presidente. Ma Max è così. Ha rifiutato il Real Madrid... Per coerenza: il mese precedente aveva rifiutato altre squadre per questioni personali (il Chelsea, l’Arsenal; ndr) e dunque non poteva dire sì al Real". 

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