Calciomercato.com

  • Funivia Mottarone, la paura di perder soldi dietro la strage. Bielorussia e Mali, cosa si è disposti a fare per libertà e sicurezza?

    Funivia Mottarone, la paura di perder soldi dietro la strage. Bielorussia e Mali, cosa si è disposti a fare per libertà e sicurezza?

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Se il Procuratore ha ragione, 14 vittime del primum aprire.
    Funivia Mottarone, i tre fermati nella notte di martedì all'alba di ieri hanno ammesso di aver volontariamente disattivato il freno di emergenza, o meglio, di aver lasciato in funzione l'annulla freno, il cosiddetto forchettone. L'hanno fatto la domenica della strage come lo facevano ormai da circa un mese.
    Perché l'hanno fatto? Il Procuratore che indaga dice: "scelta consapevole dettata da ragioni economiche", insomma per non perdere soldi tenendo l'impianto fermo
    . Se il Procuratore ha ragione, l'hanno fatto per quello, per non perdere soldi. Ma non solo per quello e non del tutto solo per quello. L'hanno fatto al ritmo, in assonanza, al passo e secondo principio e valore stradiffuso come dominante e superiore. Quale valore? Quello del primum riaprire.
    Da circa un mese sulla funivia la centralina del freno segnalava anomalie. Non ignorate, si manda la manutenzione, ma la manutenzione non risolve, quella cabina ogni tanto, anzi spesso, si ferma perché scatta freno di emergenza. Allora bisogna fermare impianto, andare lassù a sbloccare cabina, trainarla in stazione. Ogni volta si perdeva tempo e tempo ce n'era poco. Per una revisione globale chissà quanto tempo sarebbe occorso, più di quanto i gestori e responsabili dell'impianto ritenevano di avere. L'ora, il giorno e la stagione delle riaperture si avvicinava, occorreva essere puntuali all'appuntamento del riaprire. Quindi, secondo il Procuratore, la scelta consapevole e voluta è stata quella di "aggirare" e non risolvere. Aggirare, cioè se funivia si inceppa e scatta freno di emergenza, disattivi freno d'emergenza con apposito forchettone che tiene divaricate ganasce del freno. Così funivia scorre, non va a singhiozzo ed è aperta per la prima domenica di gente e di sole. Tanto che può succedere? Il freno d'emergenza serve se si spezza una fune, ma quando mai una fune si spezza? Apri, tieni aperto funivia e ganasce dei freni (forchettoni annulla freni trovati entrambi tra i rottami della cabina). Tieni aperto, tanto che vuoi che succeda... La scelta è stata in fondo coerente con la predica quotidiana, quella del primum aprire.

    Bielorussia, dove sono le bionde? Mali, un profumo?
    Il regime bielorusso ha dirottato con agenti infiltrati a bordo e con le minacce di caccia militari un aereo civile con tanto di passeggeri a bordo. Lo ha fatto nei cieli d'Europa, il volo andava da Atene a Vilnius. Costretto ad atterrare a Minsk perché fosse di fatto rapito un giornalista bielorusso, rapito e sbattuto in galera. Pirateria di Stato, bottino dell'arrembaggio un oppositore del regime, uno da far star zitto. 
    Mali, i militari hanno preso il potere, è il terzo golpe ravvicinato nel tempo, non si sa chi comanda in Mali e Mali è un territorio enorme arato dalla miseria, dalla sovrappopolazione, dal traffico di carne umana e di armi e dalla insorgenza islamista anti occidentale.
    La politica estera e quel che succede all'estero desta da sempre scarso interesse nella pubblica opinione. Comprensibile. Ma qui non è questione di cosa si sia disposti a pensare o fare per la Bielorussia o il Mali. Qui è questione di cosa si sia disposti a fare per libertà e sicurezza, la nostra libertà e sicurezza. La libertà personale, la libertà di viaggiare, di non essere sequestrati da una polizia segreta. E la sicurezza che viene dal non veder nascere sul pianeta altri Stati falliti e quindi nazioni, anzi interi territori, abitati e dominati da predoni con un obiettivo primario da predare: l'Occidente, l'Europa, noi stessi.
    Libertà e sicurezza, quanto davvero valgono nella nostra reale scala di valori? A quanti contratti di azienda e bottega si è disposti a rinunciare per punire la Bielorussia pirata? Quanti affari perduti o trovati vale la libertà dei cieli d'Europa? E quanti soldi e uomini siamo disposti a spendere e rischiare per missioni militari in Mali, a quanto prezziamo davvero la sicurezza?

    Possiamo non sapere chi e cosa siano Lukashenko e l'Africa subsahariana, possiamo pensare che Bielorussia sia lì dove sono le bionde o che Mali sia un profumo o un frutto. Niente di male. Ma se pensiamo, come pensiamo, che libertà e sicurezza siano gratis e per sempre, allora libertà e sicurezza abbiamo già cominciato a non meritarle più. E la storia, se così fai, prima o poi se ne accorge.

    Altre Notizie