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Fuga da WhatsApp, l’app continua a perdere utenti
Volendo usare le parole del Garante italiano per la privacy, che ha avvisato i suoi omologhi europei e non esclude interventi d’urgenza: “La situazione è poco chiara e non idonea a consentire la manifestazione di una volontà libera e consapevole”. La risposta di uno dei portavoce dell’app è stata immediata: “Questo aggiornamento fornisce ulteriore trasparenza e non influisce sulla privacy”.
Ma cosa cambierà? Dall’8 febbraio, per continuare a usare WhatsApp bisognerà accettare questo nuovo blocco di condizioni. In Italia e nel resto d’Europa, dove dal 2018 è in vigore il regolamento per la privacy Gdpr che fra le altre cose impone la trasparenza totale, i cambiamenti sono minimi: Facebook (avendo comprato WhatsApp nel 2014) continuerà a vedere «le informazioni sul dispositivo da cui viene utilizzata» e continuerà a non poter usare queste informazioni per «l’invio di pubblicità o contenuti targettizzati» come spiega l’avvocato Ernesto Belisario.
La novità principale è relativa alle aziende che usano il software di Whatsapp per comunicare con i clienti, e avranno accesso alle conversazioni per finalità di marketing. Questo è il fattore a cui prestare attenzione, perché l’intenzione di Mark Zuckerberg è di farci usare sempre di più il suo agglomerato di app, tra cui anche Instagram, per effettuare acquisti online di qualunque genere.
Tempi bui attendono WhatsApp, che con i suoi oltre due miliardi di utenti attivi, sembra non essere preoccupata di questi recenti sviluppi. Ciò che è certo, è che l’accettazione di questi termini non è più una formalità.