Altro colpo ai sostenitori di Trump; rimosso da Apple e Google Play il social network Parler
Non si placa quindi la dura presa di posizione e di condanna del mondo del web nei confronti dei fatti accaduti lo scorso 6 gennaio mentre il Congresso era riunito per proclamare Joe Biden Presidente. Parler viene direttamente imputato di essere la piattaforma che ha permesso ai manifestanti di entrare in contatto ed organizzare la loro rappresaglia, generando quelle terribili immagini che hanno fatto il giro del mondo.
Ma che cosa rappresenta Parler? Questo è un social fondato nell’agosto del 2018 da John Matze e Jared Thomson, ed è visto come un’alternativa nei confronti dei più blasonati Twitter e Facebook. Infatti, molti utenti si ritrovano su questa nuova piattaforma dopo essere stati bloccati su quelle più conosciute, grazie anche alle sue regole che permettono una maggiore libertà. Secondo la CNN può essere visto come una via di mezzo tra Instagram e Twitter viste le modalità di utilizzo. A novembre 2020 sono stati conteggiati 4 milioni di utenti attivi e oltre 10 milioni di utenti in totale.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, i suoi server erano ospitati da Amazon fin dall’esordio, ma proprio nella giornata di oggi il colosso di Jeff Bezos ne ha comunicato lo spegnimento. A questo proposito, secondo il ceo di Parler, John Matze, il social resterà offline per almeno una settimana, in modo da trovare un nuovo server che permetterà la riattivazione della piattaforma.