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Frosinonemania: Frosinone, a Salerno conferme di una crescita costante. Ora testa a Fiorentina e Roma
IDENTITÀ - L’analisi non fa una piega, perché il bicchiere va inquadrato come mezzo pieno. La partita dell’ ”Arechi” lascia in eredità aspetti sì parzialmente negativi (gioco poco brillante e fluido, soprattutto nella ripresa), ma in gran parte positivi. Il Frosinone ha comunque mostrato, seppur in versione part-time, le sue qualità. Palleggio rapido con ricerca diretta della verticalità, continuo attacco degli spazi (grazie anche ad un superlativo Mazzitelli) e qualità negli ultimi metri hanno imperato nei primi 45’, portando alla costruzione di due nitide opportunità con Cheddira e Soulé oltre al gol di Romagnoli. Nella ripresa queste caratteristiche sono mancate, nonostante l’occasione avuta con Mazzitelli, complice anche il riemergere della formazione di Paulo Sousa che ha costretto la squadra ciociara ad abbassarsi. La super parata compiuta da un eccelso Turati su Maggiore a seguito del pari di Cabral, compiuta sotto i cori incessanti di un settore ospiti gremito di tifosi giallazzurri, ha consentito di mantenere invariate le sorti dell’incontro. Ecco, nella classica “partita nelle partite”, il Leone non ha mai dato segnali di cedimento dinanzi alle folate salernitane. Al contrario, ha lottato e retto alla grande riuscendo nell’intento di far ritorno all’ombra del Campanile con un punto in cassaforte.
CONSAPEVOLEZZA - E giunti a questo punto della stagione, evidenziando che quella di venerdì era la prima sfida disputata in sette giorni (giovedì c’è la Fiorentina e domenica la Roma, ndr) la positività dovrebbe avere la meglio su ogni altra cosa. Sono ottime indicazioni, fondamentali per definire l’identità di una squadra che sta continuando a stupire tutti, diffondendo un messaggio ben chiaro: della serie, “noi ce la giocheremo fino alla fine per la salvezza”. In tal senso, la classifica qualcosa vorrà pur dire nonostante si sia soltanto all’inizio: quinta posizione rivestita a quota 8 punti, addirittura a +1 sul Napoli, a +4 sulla Lazio ed a -2 dalla Juventus. Uno scenario impensabile fino a qualche settimana fa, divenuto invece realtà grazie al grande lavoro “di campo” compiuto da Eusebio Di Francesco insieme ai suoi ragazzi. E la sensazione che si ha quando gioca il Frosinone è proprio quella di trovarsi davanti un gruppo coeso nelle idee, nel coraggio e nella consapevolezza della forza posseduta. Caratteristiche rilevanti che, chiaramente, andranno mantenute e implementate con umiltà, evitando che gli elogi piovuti da ogni dove si trasformino in un pericoloso boomerang. «Le insidie? Dobbiamo continuare a lavorare con umiltà e sapere bene che in questo campionato puoi infilare 4 risultati positivi ma anche il contrario. Dobbiamo stare sempre attenti. E preparare bene la squadra sia dal punto di vista tecnico che fisico», ha spiegato lo stesso DiFra a fine match. Come detto, Fiorentina e Roma saranno le prossime ravvicinate tappe di un calendario di fuoco. Affrontarle a testa alta e con entusiasmo è l’obiettivo principale. Di sicuro, in questa domenica settembrina il bicchiere rimane mezzo pieno.